Omelia (29-08-2021)
padre Paul Devreux


In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.

Sono venuti perché pensano che Gesù sta fuorviando le persone insegnando eresie.


Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti.

Per loro era molto importante l'osservanza di queste tradizioni perché pensavano che Dio avrebbe punito non solo gli inosservanti, ma anche tutto il popolo, per non essere intervenuto a fare applicare la tradizione.

Per noi è difficile capire questa mentalità, ma abbiamo anche noi qualche regola di purezza. Pensiamo per esempio alla difficoltà di prendere la comunione in mano anziché direttamente in bocca. Forse che la lingua è più pura delle mani? Per Gesù le mani pure sono quelle sporche, che hanno lavorato servendo e facendo del bene, non quelle immacolate. In quanto alla lingua può sicuramente fare più male che le mani.


Quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?»

Perché si sentono accolti cosi come sono. Non hanno più bisogno di questi riti religiosi per sentirsi a posto e amati dal Signore. E io, mi sento amato dal Signore perché sono figlio suo, o perché mi confesso, vado a messa e prego tutti i giorni? Il rosario lo recito perché è bello farlo o perché se non lo faccio mi sento in colpa?

La scoperta dell'amore di Dio totalmente gratuito mi libera dagli obblighi religiosi e mi consente di vivere le pratiche religiose come un aiuto e una cosa bella, che mi arricchisce.

Più mi sento amato, più sono libero di essere me stesso. Oggi la nuova legge è quella di dover essere belli, perfetti, sempre di più. Guai a invecchiare o ad apparire carenti. L'amore di Dio mi libera da questa schiavitù e mi fa crescere nella tolleranza e nell'accettazione dell'altro, malgrado le sue carenze.


Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:

"Questo popolo mi onora con le labbra,

ma il suo cuore è lontano da me.

Invano mi rendono culto,

insegnando dottrine che sono precetti di uomini".

Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».


Il comandamento è quello dell'amore, che metto volentieri in pratica se mi sento amato; le tradizioni sono le nostre tecniche di sopravvivenza, tipiche di chi si sente solo, in balia di un Dio capriccioso o assente.


Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall'interno e rendono impuro l'uomo».

In altre parole, ciò che rende impuro è tutto ciò che ci disumanizza, contrariamente alle cose pure, che ci rendono umani.


Buona domenica.