Omelia (29-08-2021)
don Mario Simula
Non distrarti: guarda il cuore profondo

Il mistero del cuore umano è insondabile. Il mistero del mio cuore è insondabile. Riserva continue sorprese. E' luce e tenebra. E' amore e rancore. E' dono e allo stesso tempo chiusura.

Le propensioni del cuore hanno rappresentato sempre una sorta di "terra di nessuno". Se ne impadronisce chi arriva per primo. Il più delle volte chi ha interessi persuasivi e malefici.

Chi manipola i gusti della gente per cercare interessi e guadagni sa come rivolgersi al cuore. Sa come far leva sulle sue debolezze. Sa come orientare i gusti, i pensieri e i desideri.

L'inquietudine e l'irrequietezza del cuore sono scomode per chi ne fa l'esperienza.

Sente soprattutto il disagio. E' turbato. A volte incredulo di fronte a quanto può scaturire dal profondo del suo animo.

Chi studia il malessere del cuore con occhio cupido e cattivo, sfrutta questo dolore sotterraneo diffuso e inspiegabile, per seminare corruzione, spacciata come felicità.

Fa di tutto e usa qualsiasi strumento persuasivo per cancellare le domande liberanti. Chi si interroga pensa e chi pensa è meno soggetto alle manipolazioni.

E' importante dare un colpo di spugna ad ogni "problema", ad ogni percorso che aiuti a crescere con fatica e sforzo. Spianare la strada che porta al disimpegno e alla mediocrità è più facile e anche redditizio.

I ragazzi e i giovani conoscono bene questo rischio. Ma non soltanto loro.

Gli antichi dicevano: "Date pane e divertimento e terrete buona la gente". Era uno slogan caratteristico del potere.

Dio conosce questo abisso di cattive intenzioni e di corruzione. Ci prende per mano e ci aiuta Lui stesso a non avere paura di ciò che esiste nel nostro "cuore profondo".

Ci fa entrare. Nonostante il buio. Nonostante l'ansia della possibile sorpresa. Nonostante le esitazioni.
Nonostante la tentazione di non fidarci nemmeno di Lui. Ci fa entrare.

Davanti a Gesù che cerca di creare una coscienza forte e un cuore nuovo, ci sono i farisei osservanti esteriori di una legalità vuota. Soltanto di questa sanno e possono vantarsi agli occhi di tutti.

Gesù non tollera questa ipocrisia che uccide le coscienze. Va dritto al problema reale.

Che senso ha lodare Dio con le labbra per ostentare e per ricevere benemerenze, per collezionare sudditanze e servilismi?

Il cuore di quei farisei è lontano da Dio. Le loro osservanze scrupolose sono menzognere. Non si interrogano sul marciume del loro cuore. Non amano la verità.

Il cuore profondo è, per essi, una realtà a se stante, non bisogna scomodarla.

Fa sempre comodo un cuore ambiguo che si accontenta delle poche soddisfazioni che ci vengono snocciolate come appagamento massimo per ogni giorno.

Oggi capiamo che la mentalità corrente, le abitudini consumistiche di ogni tipo, gli amori senza freno e senza dominio, prendono il sopravvento. Drogano la mente e i sentimenti.

A tal punto che è difficile anche per noi prendere atto che essere drogati ci piace. Non si pensa a nulla.
Si vive il paradiso provvisorio di uno sballo.

Gesù si preoccupa di indicarci la strada.

Ciò che inquina l'uomo e il suo cuore non viene da ciò che si mangia, ma dall'aria inquinata che respiriamo e contribuisce a costruire una coscienza fuorviata. Viene dall'abisso del cuore e dalle sue strade contorte.

Gesù è Luce che non conosce menzogna. E' verità che vuole mettere su strade di bene la nostra vita.
Per questo suo desiderio irresistibile ci istruisce. Ricordate tutti: dallo scantinato oscuro e profondo, chiuso a chiavistello e con catene di sicurezza, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.

In trasparenza vediamo uno spaccato del cuore umano, che diventa uno spaccato del nostro cuore e di tanta cronaca quotidiana.

E' duro riconoscerlo. Per me è molto duro. Vorrei non guardare mai dentro l'opacità della mia vita.

Eppure tutte le esperienze cattive che Gesù elenca vengono dall'interno e inquinano e rendono impuro l'uomo.

Dobbiamo riscoprire la dolcezza e la gioia di avere con noi un Dio talmente vicino, che ci ha voluto offrire una legge scritta nel cuore come una bussola, come un navigatore da ascoltare e seguire.

Ci dobbiamo orientare verso il Volto mite di Gesù che, con lo sguardo e con le parole, ci incoraggia a non temere di conoscere chi siamo, dove siamo, dove stiamo andando, quali fantasmi promettenti ci vengono messi davanti.

Gesù non soltanto ci dice la verità tutta intera. Ci riserva, con nostra meraviglia, la sorpresa della sua mano, tesa verso la nostra paura.

Ci fa fare un cammino per aiutarci a scandagliare dentro di noi.

Ci conduce con tenerezza. Ci fa comprendere che Lui non è mai stupito di quello che trova in noi. Non Vuole che ci abbattiamo. Ci aiuta a dire continuamente a noi stessi: "Io sono tanto bene. Ma in me c'è anche il male e a volte lo lascio spadroneggiare a suo piacimento". Gesù mi apre gli occhi e fa balenare al mio cuore una Luce che porta chiarezza in mezzo alla torbidità del male. Mi da coraggio. Suscita in me la forza per una sfida contro ogni cupidigia del cuore. Gesù vuole cuori affrancati dal male. Liberi.
Capaci di testimoniare una gioia che il mondo non può capire.



Gesù, tu sai cosa esce dal mio cuore.

Io rimango ancora esitante ad entrare. Il "cuore profondo" che esiste in me resta sempre un enigma.

Gesù, ho paura di inoltrarmi anche insieme a Te.

Che cosa mi paralizza alla soglia di questo labirinto? La sorpresa? La manifestazione senza veli di ciò che sono?

L'esitazione continua, l'eterno tergiversare che rendono difficile prendere una decisione?

Gesù, scruta il mio cuore anche senza i miei occhi. Spezza ogni indugio. Raccontami Tu ciò che vedi e manifestalo a me stesso.

Non posso continuare a rimandare. Non posso rimanere nel buio. Non posso più vivere con una coltre di tristezza e di insoddisfazione.

Gesù, si esaurirebbe la speranza, la fiducia, la gioia che Tu vuoi darmi. Adesso. Non fra un'ora.
Adesso.

Ti ascolto. Mi piego sotto il peso dell'oscurità che mi minaccia. Ci sei Tu con me. Sei Tu che mi parli. Di che cosa devo avere paura? Non mi conosci forse fino nelle fibre più nascoste della mia esistenza?

Gesù, parlami. Dimmi quello che hai visto. Dimmi quello che vedi.

Raccontami di me. A modo tuo. Con la tua bontà. Con la fiducia che ispira il tuo sguardo. Con la soavità della tua voce.

Gesù, cosa trovi dentro di me di così brutto che io non voglio vederlo?

Dove non voglio entrare con i miei passi, entra Tu. Poi ritorna vicino a me e fammi entrare con Te.

Credo che, in mezzo a tanto buio, prevarrà la Luce, troverà spazio il fuoco che purifica, scoprirò che l'amore è più forte di ogni morte del cuore.