Omelia (09-11-2001) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento Luca 16,1-8 Dalla Parola del giorno "I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce". Come vivere questa Parola? E' la conclusione di una parabola a tutta prima imbarazzante. Com'è che il Signore sembra approvare un amministratore disonesto? Se non si fa' chiarezza sul fatto che in ogni parabola è solo l'elemento centrale quello che conta, si sarebbe tentati di provare un senso di rifiuto. Invece il cuore della parabola è rivelatore anche qui. Gesù non loda l'amministratore per la sua disonestà, ma per l'abilità nel risolvere la situazione. Ciò che il Signore vuole evidenziare è che, al contrario, i "figli della luce" (bellissimo epiteto a riguardo dei suoi seguaci!) spesso mancano di questa prontezza, di questo senso concreto del cogliere a volo il bandolo delle situazioni, ma solo per fare tutto il bene possibile. In effetti quanta lentezza e che poca inventiva, quando si tratta di compiere quelle opere buone che Dio ci dà da fare perché avanzi il suo Regno! Abili spesso lo siamo, ma là dove è in gioco il nostro interesse! Oggi, nel mio rientro al cuore, mi lascerò interpellare. Quando si tratta di aiutare qualcuno, di sacrificarci un poco perché in famiglia o in comunità o altrove si realizzi il bene, so lasciarmi coinvolgere, so essere creativo e dare il meglio di me? Oppure mi rintano nel mio comodo e mi scuso, per giunta, dicendo: "Non tocca a me"? Guardo ai santi, al loro coraggio, alla loro intelligente audacia e verbalizzerò: Signore, insegnami la sapienza e dammi il coraggio di osare per il tuo Regno di Luce. La voce di un Padre del deserto Un anziano disse: "Esercita la tua spada". Il fratello gli rispose: "Ma le passioni mi avvinghiano". Disse l'anziano: "Invoca Dio che ha detto: «Invocami nel giorno della tribolazione; ti libererò e tu troverai come darmi gloria (Sl 49,15) |