Omelia (05-09-2021) |
don Roberto Rossi |
È passato beneficando e sanando tutti "Ha fatto bene ogni cosa". Quando abbiamo modo di fermarci a contemplare qualcosa del creato (può essere una montagna, una distesa di mare, un'alba, un tramonto...), viene spontaneo risentire e fare nostre le parole di S.Francesco: "Laudato sii, mio Signore, per tutte le tue creature...", oppure pregare il cantico: "Opere tutte del Signore, lodate il nome del Signore". Quando all'inizio della Bibbia c'è il racconto delle opere di Dio nella creazione, si dice: "Il Signore vide che era una cosa buona". Nel testo sacro abbiamo le grandi parole: "Grande Dio è il Signore, nella sua mano sono gli abissi della terra, sono sue le vette dei monti, suo il mare, Egli l'ha fatto, le sue mani hanno plasmato la terra". In questo spirito abbiamo vissuto le giornate mondiali del creato, indicate da Papa Francesco, come accoglienza e attualizzazione della sua grande enciclica "Laudato sii". "I cieli e la terra sono pieni della tua gloria", diciamo nella preghiera.. E Dio nella sua grandezza, nella sua bontà, nella sua sapienza, nella sua tenerezza, si prende cura di tutti gli uomini. Nella Parola che ci è data in questa domenica abbiamo alcuni testi profondi. Il profeta dice: "Coraggio non temete, ecco il vostro Dio, Egli viene a salvarvi". E continua la profezia con espressioni molto toccanti: "Si apriranno gli occhi dei ciechi, si schiuderanno gli orecchi dei sordi, lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, scaturiranno le acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa..." Nel Vangelo si vede come Gesù, il Figlio di Dio, che è venuto a salvarci, ha realizzato le profezie. Gesù è passato facendo del bene a tutti, prendendosi cura dei malati; Lui, sempre la ricerca dei poveri, degli infermi, dei peccatori. Il brano di oggi ci riporta la guarigione di un sordomuto che gli hanno portato davanti. Gesù compie un grande miracolo: apre quelle orecchie, scioglie quella lingua. Questo gesto grande diventa il segno di qualcosa che si realizza anche per noi: Gesù apre le nostre orecchie all'ascolto della parola di Dio, ci dà la possibilità di ascoltare, di comprendere, di fare nostra la parola del Signore. Gesù scioglie la nostra lingua e ci chiama ad una vocazione a una missione particolare: quella di proclamare la bontà, la grandezza, l'amore del Signore e di evangelizzare, di portare la luce, la forza, la grazia del Vangelo e della redenzione agli uomini e alle donne del nostro tempo, perché a tutti sia offerta l'esperienza dell'amore del Signore e il senso profondo e vero della propria esistenza. Come Gesù e sul suo esempio anche noi siamo chiamati a ‘fare bene ogni cosa'. E' un'espressione ardua ma possiamo coltivarla dentro di noi; siamo chiamati ad amare il prossimo, a farci aiuto, sostegno, vita per i malati, i poveri, i sofferenti nel corpo e nello spirito. Così come ci insegna S.Giacomo, il quale dice di non mescolare la fede con favoritismi personali, ci dice di non coltivare discriminazioni, di non creare privilegi per i ricchi, scartando e mettendo da parte i poveri. Amare tutti cominciando dai più deboli e i più bisognosi. Le profezie sono il progetto di Dio per i suoi figli, sono la strada della nostra vocazione e missione, come credenti e come cristiani. Abbiamo pregato nel salmo con le parole profonde che siamo chiamati a vivere e a realizzare come collaboratori dell'opera di Dio e del suo amore per il bene dei suoi figli. "Il Signore rende giustizia gli oppressi, dà il pane agli affamati, il Signore libera i prigionieri. Il Signore ridona la vista ai ciechi, rialza chi è caduto, ama i giusti, protegge i forestieri. Egli sostiene l'orfano e la vedova. Il Signore regna per sempre". Il suo amore eterno è una forza nel cuore dei suoi figli, dei suoi piccoli. |