Omelia (03-10-2021)
don Michele Cerutti


In un mondo che va alla ricerca di tante luci il cristiano non si stanca di indicare Gesù, amore crocifisso.

L'autore della Lettera agli Ebrei si rivolge a comunità di cristiani appena convertiti, ma rimane un chiaro riferimento per noi cristiani per nascita bisognosi di essere confermati nella fede in mezzo alle tante prove che la società oggi ci offre.

In un mondo che vuole mettere fuori dalla porta la famiglia la Parola di Dio ci conferma nella verità dell'unico amore: uomo e donna.

La Genesi e il Vangelo ci dicono questa domenica che il matrimonio è realtà voluta da Dio e nessuna istituzione umana può far venire meno questo principio.

Far risuonare queste pagine in un momento storico come questo in cui si mettono in discussione questi principi di fondo proponendo formule di unione come quelle omosessuali o si esalta la vita di convivenza è certamente impegnativo.

Tuttavia, neanche di fronte alle minacce di chi ci impone verità differenti, siamo invitati a non cedere nel proporre l'amore tra un uomo e una donna come fondamento unico del matrimonio e unica proposta che dà la felicità e quella vera.

Certo non mancano le difficoltà nel portare avanti questa vocazione, ma ci conforta sapere che vi sono state coppie di sposi che sono riusciti a tenere viva la fiamma della loro unione.

Abbiamo appena festeggiato una grande Santa come Teresa del Gesù Bambino, ma non possiamo fare a meno di guardare all'esempio luminoso dei suoi genitori proclamati Santi da Papa Francesco qualche anno fa.

Padre e madre di nove figli ne rimangono in vita cinque. Teresa si ammala, Maria ha il tifo, Leonia un carattere difficile.

Questa coppia non è esente da difficoltà. Tuttavia, la fede è il motore che li tiene uniti. Confesserà la Santa che ha conosciuto la spiritualità sulle ginocchia di mamma e vedendo il padre in raccoglimento ha compreso come pregano i santi.

Esempi di santità coniugale ci vengono offerti, ma non possiamo non pensare a testimoni della quotidianità nella loro fedeltà matrimoniale, la conferma di tanti Sì in mezzo alle difficoltà della vita e che ci dimostrano che tutto ciò che viene proposto in questi ultimi tempi sono semplice scorciatoie che conducono a un nulla.

Il brano evangelico si conclude con un invito a lasciare che i bambini vadano a Gesù.

Se guardiamo al contesto familiare sono proprio i bambini coloro che vanno più tutelati.

Oggi assistiamo a violazioni della loro infanzia sballottati da coppie che vivono separazioni e senza riferimenti.

I versetti finali sono un invito a noi Chiesa a rivolgerci in pentimento per tutti gli scandali legati al mondo dei bambini.

Certo questi errori ci pesano come macigni e ci chiedono di essere capaci di risposte per evitare il ripetersi di fenomeni ripugnanti.

Nello stesso tempo quello che Gesù ci chiede è di avere lo stesso stile del bambino che nel rapporto con i genitori ha bisogno di essere accompagnato.

Gesù non ci vuole fanciulli, ma ci vuole capaci di comprendere che, come i bambini, abbiamo bisogno del sostegno nelle nostre scelte nella consapevolezza che senza di lui non possiamo fare nulla.