Omelia (03-10-2021)
don Domenico Bruno
Uniti dall'amore di Cristo

Il cuore duro.
Mi capita di conoscere gente sempre più apatica, sempre più incapace di avere sentimenti che ispirino azioni o parole belle. Il problema non è dovuto alla cattiveria di quelle persone, ma alle circostanze in cui sono cresciuti o delle esperienze che hanno vissuto.

Gesù ci insegna sempre che Dio è amore e accoglie tutti, ma poi c'è una legge della Scrittura (cfr. Mc 10,2-16) che autorizza gli uomini a ripudiare la propria donna in caso di tradimento/adulterio. Se ci pensiamo questa norma è ingiusta perché non educa al perdono, è ingiusta perché autorizza solo gli uomini a poter peccare rispetto alle donne.

Ecco che Gesù viene a ristabilire un ordine: anzitutto dice che questa norma è stata scritta da Mosè "per voi": per voi uomini che non riuscite a capire che maschi e femmine sono tutte creature di Dio; per voi che vivete in una società maschilista e non riuscite a emanciparvi; per voi che ancora non avete conosciuto il perdono...

La legge fondamentalmente aveva una sua buona morale perché non incitava a punire facendo del male alla donna, ma indica di scrivere una carta dove si dichiarava che quella donna è "libera" di ricostruirsi una vita.

Gesù dunque introduce un'altra mentalità: donna come riflesso di amore, e non oggetto. Gesù fa riflettere sulla consacrazione della coppia a Dio: uomo e donna diventano una cosa sola. La donna diventa parte integrante dell'uomo e viceversa, così come lo è un arto o un organo con il resto del corpo. Il legame è indissolubile. Anche nel momento in cui una parte del corpo iniziasse a funzionare male si fa di tutto per cercare di recuperarla. E solo in casi vitali si giunge all'amputazione.

Ma questo non vale solo tra due coniugi consacrati a Dio nel matrimonio, ma anche tra tutti i cristiani che sono consacrati a Dio nel Battesimo e dovrebbero sentire forte il legame con i fratelli di fede.

Quante volte oggi preferiamo tenere il cuore indurito per paura di soffrire, per il desiderio di cambiare ogni volta che ci fa comodo. Preferiamo sempre e solo mettere avanti i desideri personali, gli interessi strettamente legati alla propria persona, piuttosto che pensare a un bene più grande.

Essere cristiani significa avere l'ampiezza d'amore che ha avuto Cristo!

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