Omelia (10-10-2021)
don Roberto Seregni
Vieni e seguimi

Non è facile seguire Gesù. Per essere suoi discepoli dobbiamo continuamente alleggerirci e convertire le nostre logiche religiose. A quest'uomo che se ne va triste, Gesù propone un di piú. No, non basta adempiere alla legge e osservare i comandamenti. Il Maestro chiede un distacco radicale dai beni ("Vendi quello che hai") per crescere nella fraternità ("dallo a poveri") e per camminare con lui ("e vieni! Seguimi!"). Leggendo con attenzione il testo ci accorgiamo che la povertà, la fraternità e la sequela sono strettamente relazionate e interdipendenti. Molti dei nostri cammini spirituali e pastorali risultano sterili perché enfatizzano solo uno di questi elementi, dimenticando la necessaria armonia evangelica che dono fecondità al cammino personale o comunitario del discepolo.
Mi sembra molto interessante sottolineare come Gesù ribalti completamente la domanda iniziale dell'uomo ricco. Egli chiede cosa deve "fare per avere", mentre la risposta di Gesù sposta il problema su un altro piano, quello del "condividere per seguire". Ci troviamo davanti a due logiche completamente opposte e contrastanti. Da una parte, c'è la logica religiosa della conquista, dove ci si illude che sia sufficienza fare delle buone opere per avere assicurata la vita eterna. Dall'altra, c'é la logica di Gesù, che è la logica del dono, della fiducia, della gratuità e dell'amore.
Purtroppo l'uomo ricco se ne andó triste. La Parola di Gesù lo ha toccato e ferito, ha sentito come un lampo di gioia, ma non ha potuto fare il salto del di piú. La sua è la tristezza di chi non ha saputo andare fino in fondo e non ha avuto il coraggio di fidarsi e affidarsi alla Parola di Gesù.

don Roberto Seregni