Omelia (17-10-2021)
padre Paul Devreux


In questo vangelo vediamo che Giacomo e Giovanni si fanno avanti per chiedere i posti più importanti accanto a Gesù, quando entrerà nella sua gloria. Per gloria intendono quando prenderà il potere a Gerusalemme; questo è il loro sogno.

Mi sono domandato come osano avanzare questa richiesta, sapendo benissimo che gli altri discepoli si arrabbieranno? Forse si avvalgono del fatto che dopo Pietro e suo fratello Andrea, loro sono i primi ad avere seguito Gesù. Pietro ha già ricevuto un'investitura e ora temono che anche gli altri gli passino avanti.

La richiesta è quella che tutti i discepoli hanno nel cuore: diventare importanti.

Gesù non li rimprovera per questa richiesta e gli promette che il suo calice lo berranno e condivideranno anche il suo battesimo, ma dice che non sta a lui decidere chi siederà ai suoi fianchi.

Prima pensavo che questi discepoli avevano preso una bella fregatura, perché mi sembrava che gli veniva promesso di soffrire per niente! Ora capisco che in realtà Gesù gli promette che riusciranno a fare il massimo che un uomo può fare: Amare come Lui ci ha amato; ma sto parlando di cose che neanche io riesco a capire, e Gesù lo sa.

Per questo poi torna al loro livello e gli spiega come fare per diventare grandi. Gesù li invita a servire, perché "chi non serve, non serve". Se non servo a nessuno vengo dimenticato e rimango solo. Chi invece mi dispongo a servire, vengo apprezzato, amato e sono felice. E' una regola di vita molto semplice e accessibile a tutti.

Ricordiamoci che Gesù, oltre a rivelarci il volto del Padre, è anche un uomo intelligente, che fa delle proposte valide anche per chi non è credente; e questa forse è la più intelligente di tutte.