Omelia (31-10-2021) |
don Roberto Seregni |
Amerai Ció che sorprende in questo testo non è tanto la domanda posta dal fariseo a Gesù, che tocca un tema ampiamente dibattuto tra gli esperti della legge, quanto piuttosto la valutazione positiva che il maestro esprime verso il suo interlocutore. È la prima e unica volta che un fariseo viene elogiato da Gesù. Puó sembrare secondario, ma mi piace sottolineare la libertà del Maestro che non si lascia imprigionare da pregiudizi nemmeno davanti a un uomo appartenente al gruppo dei suoi principali oppositori. Il tema, come dicevo, era abbastanza dibattuto e le proposte in merito erano varie. Tra i numerosissimi precetti della legge era necessario individuare il primo, cioè il comandamento essenziale, il fulcro attorno al quale tutta la legge trova equilibrio e dinamicità. La proposta di Gesù è chiara: al centro di tutto sta l'amore nella sua duplice e inseparabile dimensione: amare Dio e il prossimo. Mi sembra importante sottolineare che Gesù salda profondamente l'amore a Dio e al prossimo. Questa unità è la misura della maturità della fede personale e comunitaria. Ci sono due tentazioni sempre in agguato: amare, lodare e celebrare Dio dimenticandosi degli uomini o amare, servire e lottare per l'uomo dimenticandosi di Dio. La comunità matura vive continuamente alla ricerca di questa feconda tensione tra Dio e l'uomo. don Roberto Seregni |