Omelia (14-11-2021) |
Missionari della Via |
Il Signore, usando un linguaggio apocalittico, ci avvisa che quando le potenze celesti saranno sconvolte, dopo quella tribolazione, vedranno «il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria». Dio è il protagonista: è Lui che tornerà, portando a compimento l'opera della salvezza, mediante il figlio suo Gesù, oramai figlio dell'uomo glorificato. Queste parole di Gesù servono a incoraggiarci. Egli verrà nella gloria e ci riunirà insieme. La sua prima venuta è stata nell'umiltà della nostra carne mortale, la seconda sarà gloriosa e verrà a riunire con noi, suoi eletti, per condividere tutto con noi, persino la sua divinità. Egli stesso verrà per il giudizio finale, mettendo in luce i segreti della storia. Allora vi sarà la risurrezione dei corpi e, come dice san Pietro, «avranno inizio cieli nuovi e terra nuova dove avrà stabile dimora la giustizia» (2Pt 3,13). Noi aspettiamo la fine come qualcosa di meraviglioso, non di catastrofico. È l'incontro definitivo con Lui! Incontro che, a livello personale, avverrà nell'ora di sorella morte. Per questo molti santi l'hanno vissuta serenamente, perché hanno vissuto la familiarità con lui nell'arco della vita. Sulle macerie di un universo totalmente sconvolto, segno del fallimento di una storia segnata dal peccato, nascerà il nuovo mondo di Dio. Tutto il bene seminato sarà portato a compimento e il peccato e la morte saranno sconfitti per sempre.
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