Omelia (31-10-2005)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Quando dai un pranzo invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti.

Come vivere questa Parola?
Quando si dice che Gesù è il più grande rivoluzionario si comincia a capire qualcosa di lui. Sono tutti i calcoli, i perbenismi, l'apparente giustizia del "do pur di ricevere" quel che "salta" letteralmente. Qui (come spesso) Gesù punta su una verità essenziale, veramente di fondo: l'amore o è gratuità o è surrogato, una maschera dell'amore. Quello che sulle prime ti sorprende è il paradosso! Un bel momento della convivenza amicale è il convito.. Tu chi inviti di solito? Amici, gente come te, gente che al momento opportuno, a sua volta, in un modo o nell'altro, ti ricambierà l'invito per la gioia di stare insieme. Invece Gesù mette a soqquadro anche questo modo di concepire la realtà conviviale. E, dunque, ti viene da chiedere: Signore, in questo modo scalzi anche quello che è lecito, umanissimo e bello. Mi sembra di sentire Gesù rispondere: Niente affatto! Perché io sono la Verità e non mento. Quando sono stato da Lazzaro, in casa di Marta e Maria, forse non ho gradito il conviviale modo di porsi con me, loro gran-de Amico? È dunque un'altra la chiave di lettura di questa pericope. Gesù vuol scandire nel nostro cuore che è la gratuità ciò che identifica il modo di amare di quanti si dicono "cristiani", seguaci del suo vangelo. Ami se non pretendi il ricambio. Anzi se non esigi nulla. Ami per amore. Ami per donare.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, invoco lo Spirito Santo come Spirito dell'Amore sostanziale e gli chiedo di farmi entrare nella dinamica della gratuità che, a ben pensarci, è l'unica "terapia" di tanto modo "malato" di relazionarsi, soprattutto nella coppia, ma anche nelle comunità.

Mio Dio, che per amore mi hai creato e per amore incondizionatamente gratuito mi hai redento, coltiva nel mio cuore la gratuità.

La voce di un missionario
Dio è gratuità; Dio è stupore; Dio è mistero! Assapora anche tu il gusto della gratuità.
Don Gabriele Gastaldello