Omelia (28-11-2021)
don Roberto Rossi
Andiamo con gioia incontro al Signore

Già da giorni le nostre città hanno illuminato le strade, con uno scintillio particolare, i programmi televisivi da settimane presentano ogni tipo di pubblicità in vista del natale, così i negozi si riempiono di panettoni e cesti... La società dei consumi ha anticipato la preparazione e nello stesso tempo la distrazione dal vero natale. L'ha anticipata di fronte a quella che è la nostra preparazione spirituale, cristiana, che viviamo per circa quattro settimane, l'Avvento. Per non esorcizzare le consuetudini della nostra società potremmo, almeno noi credenti in Cristo, conoscere l'origine e il significato di tanti gesti: ad es. le luce ci richiama e ci rimanda a Cristo, luce del mondo, i doni, i regali, ci rimandano a Cristo vero dono del Padre per l'umanità, così i segni della mensa, del cibo, della festa ci richiamano il valore della fraternità, della condivisione, dell'amore fraterno, della pace. Per noi, che significato ha l'Avvento?
Ci aiuta a vivere nella fede le grandi venute di Gesù: la venuta storia di Gesù Cristo, la venuta di Gesù il Salvatore nella vita di ciascuno di noi ela venuta gloriosa di Cristo alla conclusione dei tempi terreni per entrare nei tempi eterni. Gesù è venuto nella storia, verrà nella gloria e noi viviamo all'interno di questo mistero di amore che è la salvezza del Signore. Nella prima domenica la Parola di Dio ci proietta nella venuta gloriosa di Gesù, che presenta al Padre il tutto dell'universo. Si comincia guardando la meta finale, come quando guardiamo la cima di una montagna verso la quale siamo incamminati, quella cima che ci attrae e verso la quale siamo diretti con le nostre fatiche e le nostre gioie. Tutto questo ci viene descritto con un linguaggio particolare, tipico di varie parti della Bibbia, dove vengono descritte le situazioni più difficili, che sono scritte nella parola di Dio non per farci paura, ma perché sappiamo credere che anche, e soprattutto, nelle situazioni più difficili e disastrose il Signore c'è, il Signore ci salva, il Signore è Padre, Cristo è Salvatore. Alla fine della vita di ciascuno, alla fine della vita del mondo, non cadiamo nel vuoto, nel nulla, nel baratro, cadiamo nelle mani di Dio. Dice il testo di oggi: "Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita... Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di fronte al male e possiate comparire davanti al Salvatore" .E l'apostolo Paolo così scrive: "Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell'amore fra voi e verso tutti, per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi". Possiamo riprendere alcune parole profonde di papa Francesco: "Oggi inizia l'Avvento, il tempo liturgico che ci prepara al Natale, invitandoci ad alzare lo sguardo e ad aprire il cuore per accogliere Gesù. In Avvento non viviamo solo l'attesa del Natale; veniamo invitati anche a risvegliare l'attesa del ritorno glorioso di Cristo - quando alla fine dei tempi tornerà-, preparandoci all'incontro finale con Lui con scelte coerenti e coraggiose. Ricordiamo il Natale, aspettiamo il ritorno glorioso di Cristo, e anche il nostro incontro personale: il giorno nel quale il Signore chiamerà. In queste quattro settimane siamo chiamati a uscire da un modo di vivere rassegnato e abitudinario, e ad uscire alimentando speranze, alimentando sogni per un futuro nuovo. Il Vangelo di questa domenica va proprio in tale direzione e ci mette in guardia dal lasciarci opprimere da uno stile di vita egocentrico o dai ritmi convulsi delle giornate.
Risuonano particolarmente incisive le parole di Gesù: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso. Vegliate in ogni momento pregando». Stare svegli e pregare: ecco come vivere questo tempo da oggi fino a Natale".Vegliare, pregare, crescere nell'amore. L'Avvento è un tempo speciale per la vita dei credenti. E' il tempo della preparazione alla venuta del Signore. Si tratta di un tempo propizio che ci viene offerto ogni anno per preparare la via al Signore, per rivedere la nostra vita e predisporre il cuore alla sua venuta imminente. L'Avvento è una buona opportunità per rinnovare e ravvivare in noi la speranza ed è anche un tempo particolarmente adatto per vivere maggiormente la carità e la condivisione verso i più bisognosi. Vorrei suggerire in particolare a tutti di: Rinnovare i tempi di preghiera personale e familiare, anche con la lettura della Parola di Dio: le letture o almeno il vangelo del giorno. Rinnovare la sensibilità, l'amore, l'aiuto, il volontariato, le beneficenze a favore del prossimo. Rinnovare la speranza e il fervore nella propria situazione di vita: famiglia, lavoro, studio, vita sociale. Rinnovare la vita cristiana animando e partecipando ai Gruppi del Vangelo, luoghi di preghiera, di formazione, di fraternità. Soprattutto coltivare la speranza... non tanto dalle notizie del telegiornale sui contagi, o sui problemi dei mali del mondo... ma sull'amore di Dio, che ci vuol dare la forza di affrontare le situazioni della nostra vita e le situazioni dell'umanità di oggi. Dice un bel canto: "Andiamo con gioia incontro al Signore, che viene per noi". E' l'augurio ed è la speranza dei nostri cuori.