Omelia (07-11-2021) |
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
Commento su 1Re 17,10-16; Sal 145; Eb 9,24-28; Mc 12,38-44 La prima lettura e il testo del vangelo ci presentano due vedove povere: una delle condizioni sociali più drammatiche e difficili ai tempi di Elia e poi ancora di Gesù. Le vedove in quanto donne non ereditavano nulla dal marito, non potevano tornare nella famiglia di origine perché con il matrimonio erano diventate possedimento della famiglia del marito; socialmente non avevano alcun peso in quanto non erano protette da un uomo che le rappresentasse e le difendesse, non erano libere di rifarsi una vita con un altro uomo che non fosse magari un fratello del marito defunto e spesso avevano figli piccoli da crescere e bisognosi essi stessi in quanto non ancora in grado di procurarsi risorse per vivere. Le vedove delle letture odierne incarnano pienamente questa situazione e non a caso sono interpellate ed osservate dal profeta e da Gesù che ci testimoniano con il loro sguardo la libertà dai pregiudizi e dalle convenzioni, segno profondo di amore e di fede. Il loro occhio puro ha visto tra altri personaggi appariscenti queste due donne quasi invisibili, scartate dai benpensanti, indegne di attenzione ma persone vere, creature e figlie del Padre, povere e sfortunate ma al tempo stesso aperte ai bisogni altrui, pronte a condividere il loro poco senza calcoli e tentennamenti. Spesso leggiamo o vediamo in tv o sui social gesti di donazione fatti da personaggi celebri, famosi che di solito accompagnano il loro dono con operazioni mediatiche di visibilità che li ripagano del dato e attirano l'attenzione dei cosiddetti "followers" Spesso noi stessi quando doniamo speriamo più o meno segretamente che gli altri lo vedano o lo sappiano per avere la loro ammirazione; spesso prima di donare facciamo con attenzione calcoli di opportunità con la giustificazione che va bene fare la carità ma non bisogna sprecare!! E in più ci aspettiamo dai beneficiati riconoscenza e magari anche ubbidienza secondo i nostri pensieri e non secondo le loro storie, desideri, esigenze!! Ma le vedove delle letture vanno ben oltre il comune buonsenso che regola la nostra vita, anzi la loro risposta spontanea e subitanea è dettata dal cuore e non tanto dal calcolo, dalla sensibilità verso il bisogno dell'altro ancora prima che del proprio.
|