Omelia (11-12-2021) |
don Domenico Bruno |
Il nostro audio quotidiano Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista. * Il dialogo che ascoltiamo nel Vangelo di oggi si colloca dopo la scena della Trasfigurazione, un evento difficilmente comprensibile per i discepoli. Domandarsi e interrogare è il primo passo per comprendere, ma a volte non basta per affrontare i passaggi che la vita ci fa attraversare. È necessario lasciarsi interpellare, fino a rivedere i nostri schemi e le nostre aspettative. Se Giovanni Battista rappresenta l'ultimo dei profeti, che prepara la strada al compimento delle promesse messianiche, al contempo la salvezza desiderata può non essere riconosciuta, se ci raggiunge in un modo che non immaginavamo. E Gesù lo evidenzia ricordando la sorte che accomuna il suo precursore alla sua. Ecco perché dice: "dovrà soffrire molto". In cosa consiste, dunque, la possibilità di essere salvati, se ci rendiamo conto che il dolore resta? È la luce della Trasfigurazione, anticipo di quella pasquale, a ricordarci la nostra vera méta e che Dio "non ci ha salvati dalla morte, ma nella morte". Così, puoi vivere il tuo dolore non da disperato, ma nella fede che Gesù l'ha condiviso con te e attraversato per amore! Non sei più solo/a! * Ricevi ogni giorno il commento direttamente sul tuo telefono: unisciti al canale Telegram @annunciatedaitetti Resta aggiornato col sito: annunciatedaitetti.it Iscriviti anche al canale YouTube NOVITA': Ascolta raDioON la web radio dallo spirito divino. Clicca Qui oppure vai su www.rdon.it Ti aspettiamo anche su Instagram con tante immagini! Per ascoltare subito il commento qui sotto, clicca play!
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