Omelia (12-12-2021) |
don Roberto Seregni |
Che cosa dobbiamo fare? In questi anni di missione in terra peruana, ho avuto la benedizione di conoscere molte persone che si sono lasciate trasformare dalla grazia di Dio. Alcuni vivevano una fede tiepida, altri si alimentavano solo con devozioni popolari mischiati ad antichi culti locali, altri ancora non si erano mai posti il problema della fede. Ho avuto la grazia di accompagnare questi cammini all'incontro con Gesù e ho potuto accorgermi che, nella maggior parte dei casi, hanno perseverato nella fede coloro che hanno vissuto una conversione nel quotidiano, graduale e profonda. Leggendo il Vangelo di oggi, ripensavo alla delicatezza e alla fantasia con la quale Dio è entrato nella storia di tanti fratelli e sorelle che hanno scoperto la bellezza della fede nella quotidianità. Le folle, i pubblicani e i soldati chiedono al Battista: "Che cosa dobbiamo fare?" Le sue risposte sono scandalosamente semplici e essenziali, ci fanno intuire che è dentro la normalità e la quotidianità che deve prendere forma la conversione della vita per accogliere il Veniente. Il Battista non propone rivoluzioni di vita, ma una vita rivoluzionaria! Cosa c'è di piú rivoluzionario della fedeltà alle proprie scelte? Cosa c'è di piú meraviglioso della purezza dell'amore seminato nei solchi della quotidianità? Cosa c'è di piú disarmante della perseveranza nella prova e della fedeltà alla preghiera nel tempo dell'incertezza? Che lo Spirito di Cristo infiammi i nostri cuori e ci faccia attenti alla sua Parola. don Roberto Seregni |