Omelia (25-12-2021) |
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
Commento su Lc 2,1-14 Eccoci arrivati ancora una volta alla messa della notte di Natale: siamo nelle tenebre più fitte. Forse possiamo fare qualche parallelo con gli ultimi due anni vissuti dall'umanità: la pandemia che sembra non lasciarci, ma anche le tragedie senza fine che scorrono sotto i nostri occhi tutte le sere durante i telegiornali, persone che cercano disperatamente un'altra possibilità di vita, sofferenze di chi non ha nulla, neanche da mangiare o le medicine per i propri bambini. "Un naufragio di civiltà" usando le parole di Papa Francesco. Tenebre fitte... Ma in questa notte rifulge una grande luce: Gesù, partorito da Maria a Betlemme. Questa è la buona notizia che Luca ci vuole dare, non un racconto mieloso, non una favola da bambini. In mezzo al dominio dell'impero romano, alle ingiustizie del potere, Luca ci racconta che Dio si fa bambino, cambia la storia per sempre, si fa luce per ogni uomo di ogni tempo e di ogni luogo. Non è Augusto con la sua potenza, con la sua ricchezza, con il suo dominio su tutti gli uomini, ma è il piccolo Gesù che ci salva, che ci porta dalla tenebra alla luce. Ma dobbiamo accogliere questa notizia, la "buona notizia", questo messaggio nella sua interezza, senza la tentazione di annacquarla con dolci parole e con un miele che tutto ovatta e ne fa perdere il sapore. " Il Natale: il piccolo evento di Betlemme che, per chi crede, ha cambiato la storia del mondo e ci permette di guardare con fiducia anche ai momenti difficili della vita, in quanto illuminati e riscattati dal senso nuovo dato dalle vicende umane dalla presenza del figlio di Dio. Il Natale: proclamare la fiducia nella venuta di Colui che «tergerà ogni lacrima dai loro occhi» e rinnova la speranza. Il Natale: l'attesa non è passiva. Non è rinuncia o accettazione. Inspira. Spinge. Stimola tutti quei gesti di "giustizia, di riconciliazione e di pace" che rendono al di là delle difficoltà." (C.M. Martini) E' l'amore che cambia il mondo, l'umanità, quell'amore che scaturisce da Gesù che nasce. Non possiamo rimanere inerti, se crediamo nel Dio che nasce a Betlemme, dobbiamo impegnarci con tutta la nostra vita, dobbiamo avere il coraggio di giocarcela fino in fondo, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, guardando in faccia i nostri fratelli. Tutti gli uomini da quella notte sono diventati fratelli, uniti nell'amore, una famiglia di fratelli che si estende per il mondo intero. Un amore che si deve rivolgere soprattutto a chi soffre, a chi ha bisogno del nostro aiuto, a chi fugge dalla guerra, dalla fame, a chi è solo, piccolo, malato... "Chi potrà resistere alla potenza dell'amore? Alla luce del Natale facciamo gesti, suscitiamo azioni concrete. Saranno rimedi ai mali che sembrano piccoli, ma applicati su vasta scala potranno essere luce e soluzioni ai gravi mali del mondo" (Chiara Lubich) Solo così ha senso scambiarci gli auguri, solo così nella tenebra della notte di Natale sorge la luce.
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