Omelia (19-12-2021) |
padre Antonio Rungi |
Con Maria ed Elisabetta accogliamo il pargoletto La quarta domenica di Avvento 2021 ci offre nel testo del Vangelo di Luca lo storico incontro tra Maria, la madre di Gesù, ed Santa Elisabetta, sua cugina, madre di Giovanni Battista. L'incontro avviene nella casa di Zaccaria, dove Maria si reca, sicuramente accompagnata dal suo sposo Giuseppe, a far visita alla cugina anziana che era anche lei in attesa di un bambino, come le aveva rivelato l'arcangelo Gabriele nell'annunciazione. In quella casetta di Nazareth Maria abitava insieme ai suoi genitori Gioacchino ed Anna. Nel momento in cui Maria pronuncia il suo sì per la nascita di Gesù nel suo grembo verginale, Gabriele le rivela che anche la sua parente Elisabetta è al sesto mese di gravidanza, quando tutti la consideravano sterile ed incapace di generale una vita. Ed aggiunge una cosa molto importante: "Nulla è impossibile a Dio". Maria in seguito a questa rivelazione si reca in fretta nella casa di Zaccaria per incontrare la sua cugina Elisabetta. E lo fa non solo come un gesto di cortesia e di attenzione, ma per condividere con lei il dono della vita e soprattutto il dono della gioia. Natale 2021, ormai vicino nel tempo, con il testo del Vangelo della Visitazione offre a noi cristiani, ancora presi dalla pandemia, l'opportunità di riflettere seriamente sul tema della gioia natalizia. Tale gioia parte da un primo significativo incontro tra l'Arcangelo Gabriele e Maria, poi con un altro più importante incontro tra Maria e Gesù, che viene ad assumere la natura umana nel suo grembo verginale. Il successivo incontro di Maria è quello che si attua nella casa della sua cugina, con la quale della sua esperienza di giovane madre. Si sa che Maria resta in quella casa per tre mesi, forse fino alla nascita del precursore, visto che Elisabetta era al sesto mese di gravidanza. In questo incontro iniziale tra le due donne, aperte alla vita, Elisabetta si rivolge a lei con queste importantissime espressioni che classificano Maria "come la Madre del Signore e Maria e come la "Benedetta tra tutte le donne", in quanto in quel suo grembo verginale ha preso le sembianze umane il redentore dell'umanità. Il Testo del Vangelo della Visitazione viene collocato nella quarta domenica di Avvento, ultima di preparazione al Natale ed esso ci indica alcune cose importanti da realizzare per poter celebrare degnamente il Natale in generale e quello del 2021 in particolare. La prima indicazione di marcia è quella di incontrarsi con Cristo. E sappiamo che ci si incontra con Cristo nella vita sacramentale, nell'ascolto della sua parola, nella vita di preghiera e nell'incontrare qualsiasi persona che, in se stessa, propria perché immagine di Dio, riflette il volto gioioso è sofferente di Gesù bambino e di Gesù crocifisso. Altra indicazione per prepararci al Natale in modo lodevole e degno è quella che da ogni incontro deve nascere uno scambio di doni e di relazioni umane vere ed autentiche, come si è verificato tra Maria e Santa Elisabetta. Entrambi contente di incontrarsi, con la giovane che va alla casa della più anziana di madre in attesa, in quanto nel rispettivo grembo portavano la vita e Maria in particolare portava il Figlio di Dio, l'autore della vita. Ciò è motivo in più a Natale e sempre per portare agli altri la vita e mai la morte di qualsiasi genere e con qualsiasi risvolti. Questo tempo di Natale, anzi di preparazione al Natale, questo tempo di Avvento che volge al termine è, quindi, tempo in cui tutti noi cristiani, sulla scia della parola di Dio, che abbiamo ascoltato in queste quattro tappe di avvicinamento al Natale, indicate anche attraverso le candele accese delle quattro domeniche, dobbiamo interrogarci su come abbiamo vissuto questo mese di attesa. Anche noi oggi poniamoci la stessa domanda che si sono posti gli interlocutori di Giovanni Battista nel vangelo di domenica scorsa. Cosa dobbiamo fare che non ancora abbiamo fatto per il Natale 2021? Preparare solo i dolci e il pranzo ed inviare i nostri cari o fare cose più importanti come quelle che hanno fatto Maria ed Elisabetta, senza escludere Giuseppe e Zaccaria? Prima e fondamentale cosa che dobbiamo fare è imitare Maria in questo Natale e per tutti i giorni dell'anno. Correre dove c'è la necessità di un aiuto, di un sostegno, di un incoraggiamento. Maria, portando nel suo grembo Gesù, il Figlio di Dio, ed Elisabetta, portando nel suo grembo il precursore, entrambe le donne hanno bisogno di reciproco sostegno, di incoraggiamento per affrontare la non facile maternità.
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