In quei giorni, in Israele, tutti parlavano di cosa? Della venuta di Gesù? No, parlavano tutti del censimento. Quello era l'argomento del giorno.
Qualcuno era favorevole, perché segno di ordine, organizzazione, sicurezza e pace; altri erano assolutamente contrari, perché lo consideravano un attentato alla libertà, segno di dominio e asservimento. Fatto sta che tutti erano fortemente coinvolti da questa novità, tutti ne parlavano e discutevano per difendere la propria idea; esattamente come oggi, su altri argomenti.
Chi è che si è accorto che stava succedendo qualche cosa di molto più importante del censimento? Solo Giuseppe e Maria. E oggi?
Gesù, Giuseppe e Maria sono soli, e lo saranno fino a quando non ci sarà qualcuno che ringrazia per il dono che sono per noi.
I primi saranno gli angeli, euforici, che vanno in fretta, come Maria che andò in fretta da Elisabetta, a raccontare la buona notizia agli uomini, e chi trovano? Solo i pastori. Solo loro si accorgono che c'è festa in cielo. Gente tagliata fuori dalla società; forse non sanno neanche che c'è un censimento in corso. Certamente non abbandonano il gregge per andare a registrarsi, tanto non contano niente e nessuno tiene a contarli.
Signore fa' che anche io e questi fratelli, venuti in chiesa per questa santa messa natalizia, ci rendiamo conto che senza la venuta di Nostro Signore, anche noi non contiamo niente. Inutile agitarci per tante cose. Tu sei il salvatore, salvatore che ci vuole tirare fuori dal nulla, dal vuoto esistenziale, dal girare a vuoto senza mai concludere niente. Gesù viene perché possiamo avere una vita, e una vita piena.
Per questo diciamo Grazie Signore Gesù, grazie perché sei venuto e vieni anche oggi, per ognuno di noi, facendoti bambino e piccolo, sperando che cosi riuscirai a trovare un posticino nel nostro cuore, per poi crescere, e renderci liberi e contenti del dono della vita tua, nostra e degli altri.
Buon Natale Gesù.
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