Omelia (25-12-2021)
don Mario Simula
Luce! Luce! Luce!

Apri gli occhi e lasciati abbagliare dalla Grande Luce. Non puoi rimanere nelle tenebre. La tua speranza è diventata chiarezza. Spunta la Stella del mattino: Gesù.

Guarda come rifulge lo Splendore. Il tuo cuore ha abbandonato l'ombra della paura. Gesù ti prende per mano e ti porta verso il suo Cuore e ti stringe nell'abbraccio della pace.

Permetti che il tuo corpo, la tua intelligenza, i tuoi sentimenti siano raggiunti dall'incendio di amore del Bambino.

E' venuto Gesù, uomo tra gli uomini. La storia ha iniziato un nuovo percorso. Se ne vedono i segni chiarissimi e commoventi.

Dio ha moltiplicato la Gioia. Sentila, come discepolo innamorato del Maestro, attraversare le tue vene e il tuo cuore. Sperimentala mentre il tuo desiderio trova finalmente risposta e appagamento.

Dio ha aumentato l'Allegrezza. Abbandona l'angolo del pianto. Dio ascolta il tuo lamento verso il cielo.
Dio è qui, oggi. Non guardare altrove. Contemplalo accanto e dentro di te. Scoppia di gioia!

Tu ormai appartieni alla schiera benedetta di coloro che vedono il Signore con i loro occhi. Lo toccano con le loro mani. Sono inebriati dal suo profumo. Ascoltano il vagito di Dio. Gustano il sapore della sua Presenza. Scoppia di gioia!

Quel Bambino che agita le mani ti libera. E' difficile che tu lo creda. Eppure è così. Arrenditi al suo amore e brucerai d'amore. Lascia che l'Amore bruci!

Ti sei sentito molte volte schiavo di mille catene. Il Bambino fa volare su ali d'aquila la tua vita.
Finalmente puoi gridare al sole e all'aria, alla natura e alle stelle.

Se lo contempli e lo ami non avrai più paura di alcun potere, di chi vuole privarti della tua condizione di figlio di Dio libero. Gesù ti libera. Ti restituisce un cuore capace di amare, di spendersi, di essere felice anche quando le lacrime spontaneamente rigano il tuo volto. Grida la tua libertà!

Il Bambino è nato per noi. Dio stesso lo fa camminare dietro le orme della nostra esistenza.

Il Bambino è Consigliere di pensieri buoni, di parole confortanti, di atteggiamenti di tenerezza.

E' Dio potente e umile, avvolto in fasce, prediletto dai pastori, umile gente che sa articolare parole d'amore e di accoglienza. Dio potente che si abbassa fino a terra per ungere i nostri piedi stanchi e per condividere la nostra debolezza mortale.

E' Padre per sempre perché del Padre-Dio svela il volto, l'amore e la misericordia.

E' Principe della pace. La sua pace è radicata nel cuore. In quello di Dio prima di tutto. Nel nostro cuore, se ascoltiamo Dio. E' pace duratura.

Cosa avviene OGGI nella terra?

"E' apparsa la grazia di Dio che si getta alle spalle ogni nostra forma di malignità e di egoismo e indica cammini di sobrietà, di giustizia, di pietà".

Cosa avviene OGGI nella terra?

Gesù dona se stesso per noi, per riscattarci da ogni cattiveria e fare di noi un Popolo nuovo.

Gesù, piccolo Bambino di Betlemme, ci vuole come suo Popolo coraggioso, non latitante o intimorito, forte e ardito. Un Popolo che grida la salvezza vera che affranca da ogni potere mondano.

Cosa avviene OGGI nella terra?

Il racconto del Vangelo svela finalmente ogni segreto. Spalanca ogni cuore alla Luce. Dà sfogo alla gioia più contagiosa e più pura.

Tutti i protagonisti sono luce e gioia. Non hanno ricchezze. Non conoscono prestigio o potere. Sono i più semplici tra i semplici del mondo.

Giuseppe, uomo del silenzio contemplativo, è la luce ai passi di Maria e del frutto del suo grembo, fino a Betlemme. Deve scrivere il suo nome e quello della famiglia negli annali di Roma. Il viaggio è stato lungo. All'arrivo non c'è per loro nemmeno un posto nell'alloggio.

Maria incinta compie i giorni per il parto. Tutto è detto con meravigliosa semplicità e naturalezza.

Anche le sequenze dell'evento: dà alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolge in fasce, lo depone in una mangiatoia.

L'umiltà di Dio è condensata in maniera sublime in queste semplici parole, in questa narrazione scarna e chiarissima. Le fasce, una mangiatoia per culla. Tutto qui. C'è poi il latte della madre. C'è lo sguardo vigile di Giuseppe. C'è il cielo. C'è Dio commosso ed estasiato per la bellezza luminosa di quel Figlio.
Ci sono i pastori sempre all'erta per vegliare sul proprio gregge, unica risorsa di vita. Gente che non conosce abiti da festa. Banchetti sontuosi. Vive di pane di latte e di formaggio.

I poveri del mondo sono racchiusi in questa umile cornice scelta da Dio come reggia per il Figlio.

Per il non credente, mai l'assenza di Dio è stata così totale. Dov'è il Dio delle nostre immaginazioni?

Eppure mai la presenza di Dio è stata altrettanto eloquente. Dio non fa fatica a scomparire per amore, mentre continua ad operare nel silenzio per amore.

Mi avvio verso Betlemme
perché l'angelo del mio cuore mi ha avvertito rivelandomi la gloria del Signore in un mare di luce. Sono in trepidazione e provo timore.

L'angelo mi incoraggia gioioso a non avere paura. Il suo annuncio è una festa: "E' nato per te un Salvatore, che è Cristo Signore: un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia".

Subito, come in uno scoppio di felicità, si alza il canto per l'umanità intera: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama".

Pace è cuore nuovo. E' amore nuovo e donato. E' armonia delle diversità. E' ricerca del bene.

Gesù è la Pace.


Gesù, tutto è avvolto dal silenzio e tutto parla.

Ascolto con stupore intenso la voce del cuore che canta in sintonia col cielo e con la terra.

Mentre il mondo continua a correre, preso dagli affanni di ogni giorno, tu, Gesù, sei qui con noi. Dio del vagito. Dio dalle mani irrequiete che cercano il seno della madre. Dio che succhia latte dolcissimo e s'inebria del profumo di quelle mammelle generose. Dio che vuole incontrare lo specchio negli occhi della madre, per imparare ad essere uomo.

Gesù, tu sei ancora un tutt'uno con lei. Guardo con immensa tenerezza la semplicità disarmante e la normalità sempre nuova della tua natività.

Il mio cuore profondo, si intenerisce, si commuove, piange di gioia: il mio Signore è con me. E' con noi.

Gesù, perché esitiamo ancora a cantare i canti del cielo?

Gesù, perché non raccogliamo nel nostro volto la luce che ci inonda per diventare anche noi luminosi?

La gioia che tu ci doni è incontenibile. La vediamo nei passi e nella pace della gente semplice, anche quando soffre. La contempliamo in ogni comunità che ti ha atteso, desiderato e intravisto. Oggi finalmente felice di averti samaritano, uno di noi, fratello, vicino, coinquilino. Dio a cui ricorrere, col quale parlare faccia a faccia, da importunare, se è il caso.

Gesù, la gioia è nel cuore di ogni creatura vivente. E' soprattutto in ogni persona umile che ha soltanto il desiderio di vivere con il cuore retto e buono. Anche se non Ti ha mai incontrato.

Gesù, la gioia è nella vita di tanti preti chi ti servono, soli e nel nascondimento, portando ogni giorno il peso dolce del loro servizio, delle persone, delle situazioni, di ogni dolore e gioia. Amano con la passione e con l'intensità di ogni amore che si conquista, la famiglia che hanno generato nella fede.

Gesù, la gioia è in tanti tuoi discepoli che accettano quotidianamente la scalata ardua della testimonianza.