Omelia (25-12-2021)
don Roberto Rossi
Gesù Cristo e l'umanità dalle tenebre alla luce

È Natale! Abbiamo tanti sentimenti di gioia, vorremmo la gioia, vogliamo la gioia, abbiamo tanto desiderio di normalità. Viviamo tuttavia una forte e diffusa preoccupazione per la situazione della pandemia, che ha accresciuto il senso di paura, la consapevolezza delle fragilità, una tensione e un nervosismo che non ci fanno bene.
Siamo qui a celebrare il Natale. Viviamo questo con un senso di novità profonda. Gesù c'è veramente. Non facciamo finta che Gesù venga. Lui è venuto nella storia e verrà nella gloria ma vive con noi ogni giorno: egli è l'Emanuele. Sono disposto ad accoglierlo, mi sono preparato all'incontro con Lui, sono disposto a farlo nascere nella mia coscienza, nella mia vita? Ho la volontà di vivere con lui la mia esistenza, poiché Lui vive con me, vive con noi tutti, vive nell'umanità. La parola di Dio nella Bibbia e particolarmente nella lettera di Paolo a Tito ci dice così: "E' apparsa la grazia di Dio che porta la salvezza a tutti gli uomini". Questo è il Natale, questo è Gesù Cristo, questa è tutta la grazia e l'amore di Dio che viene a portare la salvezza, cioè il senso vero della vita su questa terra e la possibilità della salvezza eterna; questo per tutti gli uomini, per ciascuno di noi. La grazia di Dio "ci insegna a rinnegare l'empietà e i desideri mondani". Cos'è l'empietà? Il voler vivere pensando di essere noi i padroni della nostra vita, il Dio della nostra vita; pensare di vivere senza Dio: ecco l'empietà e di conseguenza tutti i desideri mondani.
C'è sempre tanta tentazione di mondanità, di andar dietro alle cose materiali, di preoccuparsi solo di quelle, di seguire mode, ideologie, sistemi di pensiero e di comportamento che sono soltanto cose della terra, neanche cose umane, tantomeno cose celesti, ma cose che rischiano di inquinare e distruggere la vera dignità dell'uomo. La grazia di Dio "ci insegna a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà". La sobrietà: siamo in una società dove i ricchi, gli spreconi, sono sempre più ricchi e più egoisti e dove i poveri sono sempre più poveri. Non siamo persone che vivono, che cercano, che si costruiscono con la sobrietà, con l'essenzialità, nel cercare solo le cose necessarie. Siamo la società dei consumi e dello spreco. C'è bisogno di giustizia: la giustizia è la possibilità per ogni persona al mondo di vivere in maniera dignitosa. Vediamo allora come è necessario cercare la giustizia, appassionarsi ad essa, difendere e promuovere la vita di ogni persona. Con pietà: è il senso della fede, l'adorazione a Dio, la contemplazione del suo amore, l'umiltà e il fervore di amarlo e di servirlo. "Nell'attesa della manifestazione gloriosa di Gesù Cristo grande Dio e Salvatore". Sì, la nostra vita guarda, è orientata, alla gloria piena e definitiva di Gesù Cristo, quando verrà nella gloria, quando porterà la vita della terra, dell'umanità e dell'universo alla sua pienezza nei cieli. Sembra una prospettiva troppo alta o fuori della nostra immaginazione: ma Dio è questo, è il tutto, sempre, per l'eternità. "Gesù ha dato tutto se stesso per noi, per riscattarci, per portarci via dal male".
Contempliamo il dono pieno e totale di Gesù Cristo: non poteva fare di più e tutto questo l'ha fatto per toglierci il male, per portarci via dal male, per riscattarci e aiutarci a vivere nella luce del bene, nell'esperienza dell'amore. Il Figlio di Dio è venuto "per formare un popolo puro, cioè libero, che gli appartenga, pieno di zelo, per le opere buone". Il Signore forma una umanità nella libertà vera, una umanità come una sola famiglia, tutti figli di Dio, tutti fratelli: questo è il popolo puro, che ha fervore, che vive esperimenta la vita nuova, nella fede in Dio e in tutte le opere buone che è capace di costruire e realizzare. Gesù è un personaggio storico, il più grande personaggio storico: vivente" ieri, oggi, sempre". Abbiamo dei Vangeli il racconto della sua nascita, avvenuta in un preciso tempo, storico, documentato.
Gesù è stato annunciato dai profeti. Isaia dice: "Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio,... consigliere mirabile, Dio potente, principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace, cioè la sua grazia, non avrà fine". Ancora il profeta che dice: "Il popolo che camminava nelle tenebre, vide una grande luce". Il Natale ci dice storicità, umanità, divinità, ma anche rifiuto. È venuto nel mondo, nella sua casa, ma i suoi non lo hanno accolto... a quanti però lo hanno accolto ha dato la possibilità (il potere) di diventare figli di Dio. Per questo il "Figlio di Dio si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi". Il popolo delle tenebre... la grande luce... Dice ancora il profeta: "Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia". Qual è questa gioia? La gioia dei frutti, la gioia delle opere buone, la gioia di sentirsi amati in una maniera indescrivibile, infinita, dal Signore, la gioia di essere liberati dal male, di vivere nella luce, di essere persone di luce... luce del mondo, portando luce e amore in questo nostro mondo. Buon Natale!