Omelia (25-12-2021)
padre Antonio Rungi
Natale, festa della vita

Prima di tutto, buon Natale a tutti. Mentre le nostre famiglie sono riunite per festeggiare Gesù Bambino, il vero ed unico Natale di sempre e per sempre, il mio augurio raggiunga ciascuno di voi, soprattutto quanti anche in questi giorni stanno sperimentando la sofferenza e il dolore per tanti palesi ed incogniti motivi personali, familiari o sociali. Soprattutto a voi giungano i mei auguri più sinceri ed autentici in quanto ne avete bisogno come un bambinello nel nostro reale presepe.


Dalla messa di mezzanotte per la solennità del Natale tutta la cristianità è in festa annuale perché ricorda questo storico avvenimento nella venuta nel mondo di Gesù Redentore. A descriverci questo avvenimento non sono poeti, scrittori, cronisti o giornalisti dell'epoca di Cristo, ma sono gli evangelisti che hanno fissato in testi di storia della salvezza e di ispirazione divina quello che è successo nella notte e nel giorno in cui Gesù è venuto tra noi, dopo nove mesi tenuto al sicuro e sotto protezione di un amore assoluto da Maria, sua e nostra Madre dolcissima, che per opera dello Spirito Santo riceve il dono di questa speciale e singolare maternità. Entrambi protetti dall'accorta custodia si san Giuseppe, quel padre adottivo del Figlio di Dio, che ben volentieri a permesso di dare le garanzie legali e giuridiche a Gesù Cristo. Il Natale di ogni anno e soprattutto di questo anno, dopo quello del 2020, in pieno lockdowm, assume uno speciale valore proprio patendo da quella grotta o stanza di Betlemme dove la famiglia è riunita dal suo amore di Dio Bambino.

Ed oggi in questo giorno di festa per noi credenti che chiamano il Natale per nome, in quanto celebra la nascita del Redentore, noi ripartiamo dalla comunione familiare per sperimentare la dolce e il vero significato del Natale cristiano. Mentre noi festeggiamo, mi auguro serenamente e gioiosamente nelle nostre famiglie e nelle nostre case, Gesù Bambino, in tante parti del mondo neppure si sa che cosa sia il Natale, nonostante il mondo globalizzato dai media e da internet. Ci sono violenze, ingiustizie, guerre, fame, sofferenze di ogni genere. Noi non possiamo dimenticare che Natale è ricordarsi di chi vive in necessità.


Noi oggi vogliamo capire meglio partendo dalle nostre case e famiglie cosa sia davvero il Natale dopo la pandemia, anzi nel pieno di un'esperienza di sofferenza da cui solo Gesù Cristo può liberarci davvero e per sempre.

Raccontare il Natale è facile, descriverlo altrettanto, il problema vero di oggi e di sempre è vivere il Natale, come davvero attuarlo nella prospettiva di Cristo, di Maria e di Giuseppe i protagonisti di questa straordinaria immersione di amore di Dio nella storia della nostra umanità. Nessuno di noi potrà essere come i tre protagonisti del Natale di Betlemme, ma possiamo almeno essere come coloro che accolsero in Natale con gioia ed andarono alla capanna, grotta o stanza per adorare il Salvatore.

Emerge forte la figura dei pastori che in quella regione, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Ed è loro che è rivolto il primo annuncio della nascita di Gesù. Infatti un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l'angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama». Nelle vostre case sicuramente avete fatto il presepe, piccolo o grande, semplice o artistico, comunque penso che ci sia. E allora in questo giorno di Natale 2021 facciamo una cosa semplicissima, prima di metterci a tavola accostiamoci per un attimo, tutti i commensali, davanti al presepe di casa e senza commenti o osservazioni se il presepe è bello, piace o meno come nella celebre commedia di Edoardo de Filippo "Natale in casa Cupiello", e cantiamo a Gesù il nostro canto d'amore e lode per tutto quello che ha fatto per noi venendo in questo mondo e offrendo la sua vita sulla croce per noi.


Natale è festa della vita, della gioia e della speranza, ma anche stella cometa che deve guidare ciascuno di noi nella vita di tutti giorni, fino a raggiungere quella Gerusalemme celeste dove in Natale sarà per sempre e non una volta all'anno.

Sia questa la nostra preghiera in questo Natale 2021, rivolta a Colui che è venuto in questo mondo per portarci la gioia della misericordia e del perdono.

Ti amo Gesù,

vita della mia vita,

cuore del mio cuore,

speranza oltre ogni speranza,

certezza di amore

e tenerezza di Dio per l'eternità.

Tu Bambino di Betlemme,

venuto sulla terra

per portare pace ed amore

a tutte le genti,

fa' che questo Natale

sia per tutti noi

un inizio di pace e riconciliazione

per tutto il mondo.

Non ci staccheremo più da Te,

o Bambinello di Betlemme,

perché solo stando in contemplazione

del tuo gioioso e sorridente volto,

con Maria e Giuseppe

e tutti i pastorelli di Betlemme,

noi ricominceremo a vivere

dopo questa pandemia

e soprattutto a guardare più spesso

le tue origini divine

per capire chi è veramente Dio.

Tu Dio fattosi bambino

nel grembo verginale di Maria,

aiuta questa nostra umanità

a ritrovare la gioia di vivere,

sperare e a riaprire le frontiere del suo cuore

che ostacolano il tuo ingresso in questo mondo.

Senza più muri e steccati,

senza discriminazioni razziali,

religiose e culturali

anche questo Natale 2021

sarà il tuo Natale di pace

e di fratellanza universale,

in ricordo della tua nascita

nell'umiltà della condizione umana.

Tu Gesù Bambino

sei la nostra gioia e la nostra vita. Amen.