Omelia (09-01-2022)
padre Paul Devreux


In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».

Giovanni battista è stato molto seguito dai suoi contemporanei, perché apriva alla speranza di un mondo migliore. La gente lo considerava un uomo autentico e un profeta.

Erano molti anni che in Israele non c'erano più stati profeti. Giovanni Battista accende la speranza in un ritorno del Signore, e che venisse a cacciare i romani. Pensavano che poteva essere Giovanni lo strumento di Dio per attuare questo sogno. Lui però delude queste aspettative dicendo che deve venire un altro, più forte di lui.

Che cosa sogniamo oggi, cosa speriamo che faccia il Signore? Abbiamo dei profeti oggi? E io potrei esserlo?


Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Anche Gesù riceve il battesimo. Non viene da super-uomo. Preferisce presentarsi umile, uno di noi.

Sta in preghiera, cioè cerca la comunione con il Padre. Ed ecco che, grazie a lui e a questa scelta di farsi battezzare come se fosse uno di noi, il cielo si apre, cioè ricomincia la possibilità di ascoltare Dio, perché Dio si compiace nelle scelte che Gesù fa; è contento.

Lo Spirito scende su di lui, non dandogli la forza per scagliare fulmini o saette, non uno spirito da giustiziere, ma come una colomba. Segno della nascita di un mondo nuovo, diverso. Uno spirito che si riconosce nel Gesù umile, che è venuto a condividere la nostra realtà.

E poi questa voce del Padre: "Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento". Questa è l'epifania, la rivelazione dell'identità di Gesù al mondo. Gesù è il figlio di Dio e quindi assomiglia al Padre, per cui guardando a lui posso intuire il volto di Dio. Per questo, d'ora in poi il cielo è aperto.

Ma è possibile anche per noi fare un po' l'esperienza che Gesù ha fatto nel battesimo?
Cosa possiamo chiede al Signore?

Oggi Dio dice anche a noi: "Tu sei mio figlio". Chiediamo al Signore di poter sentire questa voce: "Tu sei mio figlio!". Che cresca in noi questa consapevolezza e che cresca in noi il desiderio di compiacergli come Gesù. Questo è bello. Vivendo questo possiamo essere profeti e portatori di proposte positive e costruttive anche oggi.


Signore facci sentire la tua voce e metti in noi quello spirito che a spinto Gesù a donare la sua vita per l'edificazione del tuo regno; regno di giustizia e di pace. Due cose difficilissime da mettere insieme senza il tuo aiuto.


Buona domenica.