Commento su Mt 2,1-3
«Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme»
Mt 2,1-3
Come vivere questa Parola?
I Magi che vengono da oriente non sono definiti espressamente "re" dal Vangelo di Matteo. È stata la tradizione e la riflessione successiva ad attribuire loro tale onorificenza. Al di là dell'attendibilità storica della questione, la regalità dei Magi non è in primo piano nel mistero dell'Epifania: colui che viene acclamato Re, sul trono improvvisato di una capanna, è soltanto Gesù. A Gesù vengono donati i simboli della regalità, insieme divina e umana. La regalità resta invece per i Magi l'apice di un curriculum tutto nascosto, interiore, che inizia con quell'esperienza sconvolgente: è la conversione dal loro modo di vedere la regalità all'immagine del Re che hanno visto su una mangiatoia. Non era certo quello il re che, nella loro sapienza trapuntata di sogni, si aspettavano. Da allora, durante il viaggio di ritorno a casa e per il resto della loro vita, non hanno fatto altro che abbassarsi di fronte a Dio, sempre più giù fino a rispecchiarsi in quel bambino, che appena nato, povero, inerme, già governava il mondo.
Oggi proverò a spiegare a un bambino il vero senso dei regali che egli riceve nel giorno dell'Epifania. Gli parlerò del vero senso di questa festa, spiegandogli che "si è più beati nel dare che nel ricevere".
La voce di un Padre della Chiesa
"Quale novità ha portato il Figlio di Dio, venendo nel mondo? Ha portato ogni novità, portando se stesso"
Ireneo di Lione
Don Enrico Emili - enricoemili@tiscali.it