Omelia (06-01-2022)
don Mario Simula
La Stella perduta

Le luci di città offuscano le stelle del cielo.

Il cuore duro acceca la Stella del mattino, Cristo Gesù.

Alzo lo sguardo e comprendo che soltanto il firmamento di Dio è sempre Luce. Una luce che mi riveste.
E brilla sul mondo. Una luce che si oppone alle tenebre.

Luce e tenebra saranno sempre in conflitto nella nostra vita.

Sfuggendo la luce, la nostra vita può essere ricoperta di tenebra. Avviene quando seguiamo i percorsi al buio, convinti di poter nascondere ogni nostra cattiveria.

Noi abbiamo incontrato Gesù. Con Lui lo splendore del Signore appare su di noi indicandoci strade certe, strade di bene, strade di amore.

Con Lui risplende la Cometa del bene che ci porta a cercare il Bambino che è nato e vinciamo la suggestione del male che ci assedia e vuole allontanarci dall'Amore.

Alla fine l'unico vincitore sarà sempre Dio.

Noi siamo cercatori instancabili di tesori.
Siamo cercatori della vita divina alla quale aspiriamo e delle mappe che ci guidano.

La Parola di Dio, Gesù il Vivente, alimenta la Luce, tiene desta la speranza e ci dà la certezza che l'uomo è nato per Iddio, per costruire l'unità, per dare vita al popolo dell'amore.

Tutti gli uomini del passato, quelli di oggi e quelli che popoleranno la terra, hanno nel cuore l'impronta di Dio, il bisogno di Lui.

Noi attraverseremo orrori e divisioni. Gesù ci svelerà il passaggio di Dio.

Molti non crederanno. Non per questo Dio scompare o si eclissa, abbandonandoli alle terribili conseguenze dell'egoismo, della chiusura, del tornaconto.

Dio è sempre con noi. Con Lui sarà una festa universale. Saremo raggianti. Il nostro cuore si dilaterà.
Allora i popoli di ogni latitudine si incammineranno verso un'unica meta, proclamando le glorie del Signore.

La visione del profeta ci ricorda che abbiamo bisogno di adorare l'unico Dio e Padre. Gesù tiene desta questa memoria.

Anche quando ci inoltriamo nel terrore della morte. Raminghi e disperati. Illusi per i beni, per un potere meschino e distruttivo.

Gesù ci ricorda la nostra vera aspirazione: incontrare Dio, amare Dio, scegliere definitivamente Dio.

Lo capiamo osservando i Magi che vengono dall'oriente. Affidati allo splendore di una Stella che Dio ha messo lungo i loro passi, cercano il Bambino-Dio-con-noi, compagno del nostro viaggio umano.

I Magi vengono da lontano. Sono viandanti che seguono l'unico riferimento certo: la Stella che spunta come guida e come incoraggiamento.

Sanno che cercano colui che è nato, il Re dei Giudei. E sono cercatori sinceri e fiduciosi di Dio.

La Stella che brilla andando verso Betlemme è per ciascuno di noi una compagna di viaggio, fedele nel cielo.

D'improvviso scompare. Viene oscurata dal re Erode. Uomo che ha perso il cuore e ha vestito il buio della crudeltà, dell'egoismo, della paura, del potere insensato.

A lui si rivolgono i Magi per chiedere notizie. Non sanno di trovarsi davanti ad un uomo disumano, malvagio nei suoi pensieri, capace di trasformare la bella notizia portata dai Magi in un'occasione di crudeltà e di omicidio indiscriminato. Vittime saranno dei bambini. Ma nel cuore del tiranno, la vittima designata è il Bambino che ci è nato.

I Magi cercano un bambino con Maria sua madre. Stanno andando a contemplare la visione più delicata, semplice, disarmata e umana che possa apparire sulla terra.

Finalmente riescono ad intravvedere il piccolo luogo nel quale Dio ha costruito la sua casa. E' umile e insignificante. Eppure tutto appare meraviglioso.

La Stella perduta è ritrovata sopra il cielo di Betlemme. I Magi ne provano una gioia grandissima.
Entrano. Si prostrano in adorazione. Offrono i loro doni: l'oro per esprimere la loro piccolezza e la grandezza del Bambino, l'incenso per raccontare che quel Bambino è Dio accanto a noi, con noi.
Sempre. La mirra per anticipare che non esiste amore che non sia pagato con la vita.

Questo è il momento di Dio che svela la verità. Non si può ritornare da Erode. Chi ama Dio lascia alle sue spalle ogni forma di peccato. Chi ama Dio è pronto a cambiare strada per confondere la presunzione del tiranno. Di ogni tiranno che spadroneggia sulla vita dell'umanità.

Anch'io amo le mie piccole tirannie alle quali lego il valore della mia persona.

Il sentiero dei Magi è diverso: è la via di Dio. Mi unisco a loro per non perdere mai le strade dell'amore.


Gesù, tu sei la Stella che illumina il cielo, la vita, la storia.

Mi metto in viaggio dietro la Tua Luce.

Sei venuto nel mondo perché l'oscurità che appanna il nostro amore sia vinta dal fuoco del tuo splendore.

Gesù, mi sento incuriosito come i Magi. Voglio incontrarti. Voglio vederti. Voglio sperimentare la tua dolcezza.

Capita anche a me di partire da lontano. Ho bisogno di allenarmi alla ricerca.

Il mio cuore desidera Te. Vuole partecipare alla tua rivelazione. Capita che lungo la strada mi smarrisca perché incontro un Erode che finge di volerti amare. In realtà vuole ucciderti. Ha paura di Te.

Gesù, io non provo questo stato d'animo. Sinceramente cerco Te. Umilmente voglio apprendere la tua semplicità.

Può capitarmi, tuttavia, di rimanere abbagliato da stelle fittizie.

Gesù, voglio dirti che mi suggestiona il piccolo potere che mi fa apparire agli occhi degli altri. Mi attrae la buona valutazione della mia persona, anche se sono piccolo, insignificante e per nulla simpatico.

Gesù, vorrei primeggiare. Vorrei sorpassare gli altri.

Se guardo i Magi tutto è diverso.

Essi contano agli occhi della gente di allora. Eppure si fanno piccoli perché sanno che ci sei Tu, Gesù, deposto nella mangiatoia. Tu il Piccolo che si manifesta Grande per chi ti cerca con cuore sincero e comprende che in Te vale l'amore.

Gesù, aiutami a non perdere mai di vista la cometa della speranza, la stella del tuo Fuoco, la costellazione delle tue virtù.

Non ti cerco nella reggia del re crudele. Ti cerco e ti trovo in una casa provvisoria, disadorna e fredda.
In quella casa Tu hai posto il tuo amore. Vuoi che cerchi l'Amore proprio in quel nascondimento. Più sei piccolo e più sublime è la tua manifestazione. Tu, sei Figlio di Dio. Tu sei nostro fratello. Tu sei nostro bastone. Tu sei nostro samaritano instancabile. Il mio sguardo è rivolto verso il cielo che si è fatto vicino. Non posso in alcun momento perdere di vista la tua Stella.