Omelia (06-01-2022)
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COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di Oreste Borelli

Dall'inizio dello anno scorso, insieme al parroco della parrocchia in cui svolgo il mio ministero pastorale, abbiamo deciso di proporre alla nostra comunità i corsi Alpha. I corsi Alpha, nati in ambiente anglicano, stanno sempre più prendendo piede anche nel mondo cattolico e si propongono come una nuova modalità di annuncio del Vangelo e una buona occasione di nuova evangelizzazione.
Gli incontri Alpha non sono momenti di catechesi veri e propri quanto, piuttosto, occasioni per scoprire (o riscoprire) il kerigma cristiano ed aiutare le persone ad incontrare Gesù a partire dalle domande (sul senso della vita, su Dio, su Gesù e sul suo messaggio di salvezza...) che scandiscono le diverse sezioni. Non a caso, il logo (brand) dei corsi Alpha è proprio un grande punto interrogativo.
Le domande nei corsi Alpha sono fondamentali. Ma è così anche nella vita perché solo a partire da esse può nascere in noi il desiderio della ricerca e dell'approfondimento.
II magi, protagonisti del Vangelo che ogni anno la Chiesa ci offre nella solennità dell'Epifania, ne sono un esempio.
Di loro non ci viene detto molto. Nulla nel testo biblico lascia trasparire qualcosa sulla loro dignità regale (attribuzione tardiva probabilmente legata a una rilettura di alcuni passi dell'Antico Testamento come Isaia 60 e il Salmo 71), niente viene detto su quanti fossero (il fatto che siano tre è legato alle tre tipologie di doni offerte al Bambino Gesù) o come si chiamassero realmente.
Sappiamo solo che erano dei maghi in ricerca. Uomini, cioè, che guardavano il cielo non per indovinare il futuro ma perché mossi dal desiderio di una maggiore comprensione, alla ricerca di risposte, di quella luce vera capace di dare un senso nuovo alla loro vita.
Perché solo chi è in ricerca come i magi può decidere in cuor suo di intraprendere un viaggio così impervio all'apparire di una stella, un viaggio senza una meta precisa e con il rischio, quindi, di sbagliare strada, come di fatto è avvenuto. Solo chi sa porsi delle domande su Dio e sulla vita sa andare oltre le presunte certezze e riesce a trovare nelle Scritture l'indicazione della via che conduce alla verità e alla vita.
Senza questo desiderio di ricerca, senza domande di senso anche la Bibbia può rimanere un libro "morto", incapace di smuoverci e di metterci in cammino. Ce lo dimostrano gli scribi e i capi dei sacerdoti convocati da Erode. Bravissimi a conoscere a menadito ogni sua parte, ma incapaci, perché senza nessun desiderio di verità e di luce, a muoversi e a lasciarsi guidare.
I magi sono, dunque, immagine di tutti quegli uomini e quelle donne che sono in cerca di risposta alle domande di senso riposte nel loro cuore e che alla fine trovano Dio. Perché Dio si lascia trovare da chi lo cerca con cuore sincero. Dio si è fatto uomo per essere vicino ad ogni uomo. Ma solo chi è desideroso di verità, solo chi è deciso ad uscire dalle proprie sicurezze è certo di riuscire a trovarlo e a ritrovarsi.
L'evangelista Matteo annota che i magi fecero ritorno al loro paese per un'altra strada. Non si tratta solamente di voler evitare il perfido re Erode, ma di incamminarsi su un percorso esistenziale nuovo che può nascere solo dall'incontro con Dio.
Tanta gente che ha partecipato ai corsi Alpha lo continua a testimoniare. Tra di loro ci sono carcerati, atei, drogati, persone che hanno vissuto per anni una vita scialba e insignificante ma che dall'incontro con Cristo ne sono usciti rinnovati.
Per loro, così come per i magi, si è trattato non solo di incamminarsi su una strada nuova ma, questa volta, anche con una meta chiara e precisa.
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