Omelia (23-01-2022) |
don Roberto Rossi |
La parola di Dio nella nostra vita La prima parte del vangelo di oggi, prima di presentare il discorso programmatico di Gesù a Nazaret, è riassunta brevemente la sua attività evangelizzatrice. E' un'attività che Egli compie con la potenza dello Spirito Santo: la sua parola è originale, perché rivela il senso delle Scritture; è una parola autorevole, perché comanda persino agli spiriti impuri e questi obbediscono. Gesù è diverso dai maestri del suo tempo: per esempio, non ha aperto una scuola per lo studio della Legge, ma va in giro a predicare e insegna dappertutto: nelle sinagoghe, per le strade, nelle case, sempre in giro! Gesù è diverso anche da Giovanni Battista, il quale proclama il giudizio imminente di Dio, mentre Gesù annuncia il suo perdono di Padre. Poi il testo ci racconta come Gesù va, come suo solito, nella sinagoga di Nazaret, il suo paese dove è cresciuto fino a circa trent'anni. Ciò che vi accade è un avvenimento importante, che delinea la missione di Gesù. Egli si alza per leggere la Sacra Scrittura. Apre il rotolo del profeta Isaia e prende il passo dove è scritto: "lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio". Poi, dopo un momento di silenzio pieno di attesa da parte di tutti, dice, tra lo stupore generale: "Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato". Commenta papa Francesco: "Evangelizzare i poveri: questa è la missione di Gesù, secondo quanto Lui dice; questa è anche la missione della Chiesa, e di ogni battezzato nella Chiesa. Essere cristiano ed essere missionario è la stessa cosa. Annunciare il Vangelo, con la parola e, prima ancora, con la vita, è la finalità principale della comunità cristiana e di ogni suo membro. Gesù indirizza la Buona Novella a tutti, senza escludere nessuno, anzi privilegiando i più lontani, i sofferenti, gli ammalati, gli scartati della società. Domandiamoci: che cosa significa evangelizzare i poveri? Significa anzitutto avvicinarli, significa avere la gioia di servirli, di liberarli dalla loro oppressione, e tutto questo nel nome e con lo Spirito di Cristo, perché è Lui il Vangelo di Dio, è Lui la Misericordia di Dio, è Lui la liberazione di Dio, è Lui chi si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà. Il testo di Isaia, che legge, indica che l'annuncio del Regno di Dio venuto in mezzo a noi si rivolge in modo preferenziale agli emarginati, ai prigionieri, agli oppressi. Probabilmente al tempo di Gesù queste persone non erano al centro della comunità di fede. Possiamo domandarci: oggi, nelle nostre comunità parrocchiali, nelle associazioni, nei movimenti, siamo fedeli al programma di Cristo? L'Evangelizzazione dei poveri, portare loro il lieto annuncio, è la priorità? Attenzione: non si tratta solo di fare assistenza sociale, tanto meno attività politica . Si tratta di offrire la forza del Vangelo di Dio, che converte i cuori, risanale ferite, trasforma i rapporti umani e sociali secondo la logica dell'amore. I poveri, infatti, sono al centro del Vangelo". La liturgia di oggi ci annuncia la Parola di Dio e la attualizza in Gesù e nella sua missione. In questo spirito papa Francesco ha dedicato questa giornata alla Parola di Dio: è la domenica della Parola. Qualche domanda: abbiamo tutti la Bibbia? Dove la teniamo in casa, in questo momento dov'è? In libreria assieme agli altri libri? Oppure in un posto particolare? O venerata come il crocifisso o un quadro della Madonna? Leggo la Bibbia dal testo completo o in qualche parte come il Vangelo o altri libri del nuovo testamento? Ho scaricato la Bibbia sul telefonino? Ciascuno può ripensare: leggo qualche brano della Bibbia? Quando ho letto l'ultima volta? Leggo qualche brano in lettura continua oppure seguendo i testi della liturgia del giorno, in qualche libretto o sul telefonino? Come riesco ad ascoltare e assimilare la parola di Dio nella liturgia domenicale? Papa Francesco ha voluto che in tutta la Chiesa, sparsa nel mondo, si dedichi questa domenica a una particolare sensibilizzazione ed esperienza della parola di Dio. Dice il Papa: "Volete farmi contento? Leggete la Bibbia. Portate sempre con voi un piccolo testo del Vangelo in tasca, aerificate di averlo quando uscite di casa, come verificate se avete in tasca o nel borsello il telefonino". Leggere la Bibbia non è una cosa in più. Qualcuno potrebbe dire: ‘ho già tante preghiere da dire e poi con tutte le preoccupazioni della giornata, in una vita che va sempre di corsa'. La parola di Dio è la vera preghiera, la più importante, dove non soltanto io parlo al Signore, mi affido a lui, imploro il suo aiuto per le mie difficoltà, ma sono io che mi metto in ascolto, in ascolto di quello che Lui dice, di quello che vuol dire al mio cuore e alla mia vita, alla mia famiglia, alla Chiesa, alla società. Comprendiamo che è importante ascoltare, leggere, lasciarsi illuminare dalla parola di Dio, fino a farla scendere nel cuore, trasformarla in vita. Abbiamo l'esempio di Maria Sa., che custodiva tutte le cose, meditandole nel suo cuore. |