Omelia (28-01-2022)
don Domenico Bruno
Il nostro audio quotidiano

«Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
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Il Vangelo parla di questo tempo di attesa e dello stile con cui Dio lavora nel mondo: la pazienza.

Raccontando il Regno di Dio alla folla che lo ascoltava Gesù richiama due esempi molto semplici e immediati: un contadino e un granello di senape.
Due immagini incarnate per dire il mistero di Dio.

Dio, infatti, non è come un boscaiolo che taglia i tronchi, che recide qualcosa di noi per fare qualcosa di utile per lui, come fossimo legna da ardere. No.

Egli, piuttosto, ha la fisionomia di un contadino che, dopo aver gettato il seme nella terra, aspetta pazientemente l'ora dei frutti. Non può accorciare i tempi delle stagioni, lo capisce e sa aspettare, per il bene stesso della pianta.

Il Regno poi è semplicemente come il granello di senape, su cui nessuno ci scommetterebbe mai, eppure cresce e diventa più grande di tutte le piante dell'orto.

Che mistero! Eppure ciò che il contadino semina è un piccolo seme. Il resto lo opera la grazia di Dio che è silenziosa, discreta, paziente. Quante volte amiamo bruciare le tappe concentrandoci solo sul finale non badando alla crescita umana e spirituale.

- E tu sai attendere con pazienza la tua crescita? Semini semi buoni? Ti senti seme seminato da Dio?
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