Omelia (14-11-2005) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Gesu', figlio di Davide, abbi pieta' di me! Nei Vangeli, veniamo a conoscenza di tante persone desiderano avvicinarsi a Gesù. Vogliono conoscerlo, Gli chiedono diverse grazie; in genere c'è un grave problema che li urge. Nostro Signore, in così tante occasioni, in tanti modi diversi, dimostra lo stesso amore; vuole rafforzare e, in qualche modo, quasi premiare questo desiderio espresso in modo sincero perché parte dal più profondo del cuore. Ad ognuno risponde in modo diverso, perché vuole un rapporto personale, unico con tutti quelli che lo cercano. È proprio qui: la risposta personale di Dio ad un nostro appello che è la vera essenza della preghiera. Diventa, allora facile scoprire che quelle invocazioni, così belle, che leggiamo nei Vangeli di quanti si incontrano con Gesù possono diventare spunti anche per la nostra preghiera personale. Oggi il Vangelo ci propone Gesù con il cieco di Gerico. Ecco la sua invocazione è una testimonianza di fede. Proprio questa invocazione pone tutto l'episodio su un piano completamente diverso da quanto può apparire ad una prima lettura. Non è difficile capire che qui non si parla della sola vista fisica ma di tutta l'espressione della vita. La risposta di Gesù sottolinea questo diverso livello: a chi gli chiede la guarigione, Egli offre la salvezza. Scopriamo quindi l'effetto veramente principale della preghiera, della nostra preghiera. Tante volte poniamo nelle mani di Gesù i nostri affanni, i nostri problemi e ciò che ci angustia. Egli, se spinto dalla nostra fede, ci situa in un'altra prospettiva, ben più alta: la salvezza. La preghiera diventa quindi lode proprio quando scopriamo, con questo incontro personale di cosa veramente abbiamo bisogno. La vera preghiera, anche quella di richiesta è ringraziamento e lode verso il Signore. È bello, nell'episodio di oggi, che la lode prima è personale, del solo cieco, ma poi a lui si uniscono altre voci: proprio quelle che in un primo momento volevano quasi impedire questo incontro! Le prove della vita possono quindi avere una diversa valenza, in Cristo assumono un valore riparatore che ci invitano alla lode continua di Dio. |