Omelia (23-01-2022)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)
Commento su Ne 8,2-4.5-6.8-10; Sal 18; 1Cor 12,12-30; Lc 1,1-4; 4,14-21

Quale speranza, quale onore, quale consapevolezza ci vengono regalate dalle letture di questa Domenica 23 gennaio 2022!!


Nel testo di Neemia il sacerdote Esdra proclama la legge di Dio davanti a tutto il popolo che viene nominato con chiarezza nelle sue componenti " agli uomini, alle DONNE, a tutti coloro che sono in grado di intendere" e cita per ben due volte chiaramente le donne: ciò è grandemente notevole poiché siamo nell'ambito dell'Antico Testamento, nella società Patriarcale della cultura che vedeva le donne non come categoria sociale autonoma ma solo in funzione di un uomo (marito, padre, fratello, padrone)! Ma esse sono chiamate chiaramente e in quanto creature e membri del popolo di Dio ad ascoltare direttamente la proclamazione della Sua Parola!

Paolo, apostolo con qualche sospetto di misoginia, nella sua lettera ai Corinzi rappresenta il popolo di Dio con quel bel paragone con il corpo umano, un unicum composto però di parti ben distinte tra loro e a cui è dato un compito specifico e insostituibile ed anzi sottolinea con vigore la dignità di tutte le parti e specialmente di quelle che nell'immaginario collettivo vengono pensate meno onorevoli e alle quali si deve maggior cura che non a quelle onorevoli che già per essere considerate cosi ne hanno meno bisogno.

E infine Luca nella sua ricerca precisa ed accurata fin dal suo primo capitolo coglie il messaggio centrale della predicazione di Gesù: portare il suo annuncio di speranza e liberazione prima di tutti ai poveri, agli oppressi, ai prigionieri ai ciechi ( non solo fisicamente)!


Siamo sicuri che nella società di ieri e di oggi e ancor più nella Chiesa di ieri e ancora in quella di oggi (o almeno in alcune sue espressioni) si siano attuati questa attenzione e questo onore a tutte le membra del corpo sociale ed ecclesiale?!?!


Quante situazioni di emarginazione dei più fragili, dei più poveri, di coloro che agli occhi mondani contano meno ( le membra meno onorevoli del discorso di Paolo) delle donne chiamate addirittura "il sesso debole", dei diversi giudicati addirittura "peccatori" anche se la loro non è una colpa ma uno stato!!

Quanto onore servile viene elargito ai ricchi, ai famosi, alle alte gerarchie, ai potenti, ai cosiddetti "acculturati" che non ne hanno alcun bisogno perché detengono il potere mentre quanta derisione, sospetto, allontanamento, indifferenza, oppressione sono spesso elargite alle membra "cosiddette meno onorevoli" nella quasi totale accettazione in nome delle convenienze sociali e redditizie!


Nella Chiesa quanto onore a chi è titolato e ancora in certe circostanze quanta emarginazione al "popolo" tanto che a volte si fa fatica a capire che tutti siamo allo stesso modo"figli di DIO"non per nostro merito ma per il suo Amore!


Il Salmo ci indica la strada giusta: "La legge del Signore..rinfranca l'anima, rende saggio il semplice, i precetti del Signore....fanno gioire il cuore, i giudizi del Signore sono fedeli...."


Gesù ci ha indicato quali sono questi precetti, questi giudizi non con prediche sterili ma con i suoi incontri....i pastori ignari attorno alla grotta di Betlemme, i Magi venuti da mondi e culture lontani, la Samaritana, l'adultera, il pubblicano, il cieco nato, il lebbroso, la pecora smarrita, i suoi compagni di vita paurosi, insicuri, dubbiosi a volte desiderosi di privilegi.... per essi ci ha detto di essere venuto perché chi si considera giusto ha già la sua ricompensa e non ha bisogno di maggior attenzione mentre chi è scartato è prediletto da DIO! E lo ha testimoniato fino a subire egli stesso la morte ignominiosa in Croce tra due ladroni!!!!


Domande per la Revisione di Vita
- Ci siamo accorti di quando accettiamo con indifferenza o magari rassegnazione il pensiero corrente verso "i diversi"?

- Abbiamo consapevolezza di non meritare più di altri a motivo della nostra etichetta di "credenti per bene?

- Abbiamo il coraggio delle nostre opinioni e la trasparenza dei nostri operati anche in contesti "socialmente corretti"?