Omelia (24-11-2001) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno E non possono più morire, perché sono figli di Dio Come vivere questa Parola? I sadducei tentano di mettere alle strette Gesù con una domanda che è un vero e proprio dilemma. Tuttavia, nel loro interrogativo, fa capolino il desiderio profondo di ogni uomo: quello di avere una discendenza, ossia la vita eterna. Ed è rispetto a questo desiderio che Gesù annuncia la sua buona novella. Il dilemma posto dai sadducei riguarda una donna e degli uomini incapaci di avere figli: è la maledizione della sterilità. Come vincere questa sterilità radicale degli uomini? Con un colpo d'ala Gesù risponde alla domanda ponendosi da un'altra prospettiva: la sterilità non è più una maledizione, perché gli uomini, prima che madri e padri, sono chiamati ad essere figli! Dio è la madre e il padre: in lui solo è la fonte di ogni fertilità, perché egli è "Dio dei vivi" e "tutti vivono per lui". Lo Spirito stesso attesta che siamo figli di Dio e se siamo figli, siamo anche eredi (cf Rom 8,16-17): la vita, e la vita eterna, sono un'eredità, ossia un dono del Padre. Oggi, nella mia pausa contemplativa, starò in ascolto dello Spirito, che grida "Abbà, Padre": nella forza di questo nome, di questa parentela, è vinta ogni mia morte, sterilità e paralisi. La voce di un maestro spirituale dei nostri tempi Quello che ci dice Paolo a proposito dell'accesso al Padre (cf Ef 3,12; Eb 10,19-20) non è solo di un apostolo scelto dal Signore e gratificato dal privilegio di avvicinarsi all'Essere invisibile e contemplarlo; è piuttosto l'eredità del Figlio unigenito, distribuita a tutti i figli, con abbondanza. Matta el Meskin |