Omelia (26-11-2001) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Dn 1,12-13 Dalla Parola del giorno Mettici alla prova per dieci giorni, dandoci da mangiare legumi e da bere acqua, poi si confrontino, alla tua presenza, le nostre facce con quelle dei giovani che mangiano le vivande del re. Come vivere questa Parola? Ecco il prezzo per seguire Dio: mangiare legumi e bere acqua. Una vita da carcerati! Ecco il prezzo per appartenere a Dio: rinunciare agli sfarzi del re, ad ogni compromesso con la logica del mondo. Essere di Cristo significa farsi suoi servi: ma quale libertà allora si sperimenta! Vivere per il Regno dei cieli significa accettare un certo ascetismo e una certa povertà: ma quale benessere ne deriva! E' questo il paradosso del cristianesimo: digiunare e avere la faccia più bella e più florida di chi si riempie la pancia e gode del benessere; oppure, come diceva il vangelo di ieri, essere crocifissi e allo stesso tempo essere già "oggi" in paradiso. E' vero, il segno di riconoscimento dei cristiani è la gioia: ma non è una gioia a basso prezzo; al contrario, è una gioia che passa per la croce. Ma dalla croce può derivare la gioia? Sì, perché la croce è amore e non c'è gioia più grande che amare. Amare costa tanta fatica, tanti sacrifici: chiedetelo a una madre che tira su i suoi figli. Ma più si ama, più si sperimenta la pienezza di vita: chi non l'ha provato? Oggi, nella mia pausa contemplativa, guarderò al volto di Gesù crocifisso, volto sfigurato, sì, ma c'è stato nella storia, e mai vi sarà, un volto più amato e adorato? La voce di un teologo dei nostri giorni A una certa età, ognuno ha la faccia, la luce negli occhi, che si merita. S.Fausti |