Omelia (06-12-2001) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Abbiamo una città forte; il Signore ha eretto a nostra salvezza mura e baluardo. Aprite le porte: entri il popolo giusto che si mantiene fedele. Il suo animo è saldo; tu gli assicurerai la pace, pace perché in te ha fiducia. Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna. Come vivere questa Parola? I testi liturgici d'Avvento sono come un perforatore potente che approfondisce, nel nostro suolo, l'autentica ricerca del Signore che diventa fiducia piena in Lui, nel suo portarci salvezza. L'immagine qui è quella della città. Siamo noi, è ciascuno dei nostri cuori la cittadella ben fortificata, appena la smettiamo di arrabbiarci con noi, con gli altri e con la vita e decidiamo di abbandonarci al progetto di Dio, al suo santo volere, dentro i nostri giorni. E come mi abbandono? Con l'aiuto assolutamente valido di chi? Me lo dice il vangelo odierno con un'altra immagine: quella della casa sulla roccia. Quando la casa non è costruita sulla sabbia ma sulla roccia forte, possono ben venire venti, piogge, uragani. La casa non crollerà. Così è della mia persona, della mia vita se, giorno dietro giorno, mi appoggio a quella roccia che è la PAROLA di Gesù. Lui mi ha detto che cosa devo fare: il male da evitare, il bene da compiere. Non potrò vacillare. Neppure nei giorni difficili della prova, del dolore, della contraddizione. Potrò talvolta soffrire ma non deprimermi, non crollare. Oggi visualizzerò una cittadella dalle forti mura in una gloria di sole e verbalizzerò: "Mio baluardo, mia forza, mio alto riparo sei tu, Signore. Poi visualizzerò una casa pure investita da una luce d'aurora, e pregherò: "Dammi di ascoltare e mettere in pratica, ogni giorno, la tua Parola, o Dio, e sarò saldo, sereno e fiducioso in te, mia Roccia di Salvezza. La voce di una giovane ebrea martire nei campi di sterminio Mio Dio, sono tempi tanto angosciosi [...]. Ti prometto solo una cosa. Cercherò di non appesantire l'oggi (mio e di chi mi vive accanto) coi pesi delle preoccupazioni per il domani. Tu aiutami, mio Alto Riparo! Etty Hillesum |