Omelia (14-04-2022)
padre Paul Devreux


Nella sua ultima cena i tre Vangeli sinottici ci raccontano che Gesù istituì l'Eucarestia. Grazie a questo noi possiamo ogni domenica consacrare il pane e il vino e ricevere la comunione. Questo è un dono grandissimo. Ma quando Gesù ci dice: "Fate questo in memoria di me", cosa intende?

Sicuramente ricordare con la Santa Messa, quello che ha detto e fatto durante tutta la sua vita, e renderlo presente leggendo il Vangelo e consacrando il pane e il vino. Ma il Vangelo di Giovanni ci dice qualche cosa di più. Infatti lui sostituisce il racconto dell'istituzione dell'Eucarestia con la lavanda dei piedi. Cosa vuole dirci? Leggiamo il testo.


Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.

Introduzione molto solenne.


Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti

E quindi rimane quasi nudo, praticamente in mutande, come sarà anche sulla Croce. Era l'abito dello schiavo.


prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita.

Unico abito liturgico che Gesù ha indossato; quello del servo. E non serve per non sporcarsi o difendersi, ma per servire, per asciugare i piedi.


Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto.

La scena viene raccontata nel dettaglio. Giovanni poteva dire semplicemente che Gesù gli aveva lavato i piedi, invece vuole raccontarci ogni particolare; segno che è importante.


Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».


"anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi".

Quindi, quando alla fine della consacrazione diciamo: "Fate questo in memoria di me", non è solamente l'invito a consacrare il pane e il vino, ma è un invito a fare anche noi quello che ha fatto Gesù, in memoria di Lui.

Infatti, quando Gesù dice: questo è il mio corpo e questo è il mio sangue, ci dice anche: io mi sono fatto pane e sangue per potervi nutrire con tutta la mia vita, con tutto me stesso. Sono venuto per servirvi, e chi vuole seguirmi, chi desidera essere mio discepolo, chi crede che questa è la via per essere uomini autentici, veramente umani, faccia questo in memoria di me, lavi anche lui i piedi, cioè si metta al servizio degli altri amandoli, come ho fatto io, anche con Giuda.

Così facendo non solo Gesù ci ha rivelato il volto del Padre, ma ci ha indicato la via per rendere la nostra vita bella, utile e benedetta da tutti.


Sia lodato Gesù Cristo.