Omelia (10-12-2001) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: "Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi". Come vivere questa Parola? Le letture di oggi, calde e vive, presentano la salvezza come un incontro tra Dio e l'uomo. Isaia profetizza la gioia dell'incontro e anche ciò che è necessario perché questo incontro avvenga. Dio, in Gesù, è il Dio che viene. Dunque anche noi dobbiamo muoverci, camminare verso di Lui. Ecco perché il profeta richiama alla necessità di riprendere vigore, ma dentro un contesto di lieta speranza: "Si rallegrino il deserto e la terra arida; esulti e fiorisca la steppa". Sì, la salvezza che ci è promessa è come lo scaturire di acqua nel deserto della storia, è lo scorrere di torrenti salvifici nella steppa di una quotidianità a volte tanto arida e faticosa. La chiave di lettura poi ce la dà il Vangelo. E' il paralitico colui che portano da Gesù. E' Lui che perdonandogli i peccati, sblocca la sua paralisi interiore, così come dà alle sue gambe la forza di camminare. Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò allo Spirito Santo il vigore necessario perché si sblocchi ogni mia paralisi interiore e si possa camminare incontro al Signore con la forza stessa che mi viene da Lui. La voce di un grande monaco del nostro tempo Primato della carità significa soprattutto primato dell'esperienza di Dio che si rivela con il venire di Cristo nello Spirito Santo. Benedetto Calati |