Omelia (12-12-2001)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Levate in alto i vostri occhi e guardate: chi ha creato quegli astri? [...] Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono; ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi.

Come vivere questa Parola?
C'è, nella prima lettura di oggi, un invito a puntare lo sguardo sulla magnificenza onnipotente di Dio. Ci aiuta ad avere di Lui un'idea grande e non rattrappita in piccole fantasie su misura delle nostre capacità immaginative. Proprio perché è grande e potente, Egli si rivela, nel Vangelo, il misericordioso ad oltranza: "Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò". Il cammino d'Avvento è questo prendere sempre più coscienza che su Dio ognuno di noi può contare. Per quello che è, per quello di cui necessita, qui e ora, den-tro le fatiche delle nostre giornate. Proprio il Dio grande e onnipotente di cui parla il profeta Isaia nella prima lettura, rivela l'onnipotenza del suo amore in modo strano: nel prendere la nostra natura con i suoi limiti e fati-che.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi renderò conto che Dio in Gesù ha voluto perdere, per così dire, la sua onnipotenza per farsi mite e umile nella sua umanità in tutto simile alla nostra, tranne che nel peccato. E coglierò che proprio in forza di questo suo farsi umile amore mi comunica forza, coraggio, capacità di speranza e indicazione concreta per un cammino di rinnovamento spirituale. Verbalizzerò:

"Gesù, tu che sei umile e mite di cuore, rendimi come te dentro il mio cuore".

La voce di un poeta orientale
Eccomi a te, mandato da Lui. Io sono il messo di colui che è la stessa bellezza, la cui anima è la suprema felicità dell'amore. Egli non ti ha dimenticato, ed ha gettato un ponte per raggiungerti nell'isola dove sei confinato, e liberarti al più presto.
Rabindranath Tagore