Omelia (17-04-2022) |
padre Paul Devreux |
Commento su Giovanni 20,1-9 La mattina di Pasqua, in tutta Gerusalemme, si sparge una voce, che è come un pettegolezzo:"la tomba è vuota". Qualcuno dice che è risorto, come aveva detto, altri dicono che sono stati i discepoli a trafugare il corpo, per fare credere che è risorto. E io, a chi devo credere? Dire che è risorto, ha dell'incredibile, ma pensare che i discepoli, in quelle circostanze, abbiano avuto l'idea di nascondere il corpo, per lanciare una nuova religione basata su una risurrezione non vera, mi sembra ancora più incredibile. A dire il vero, ci sono stati uomini, che hanno strumentalizzato la Bibbia per inventare nuove religioni, che hanno avuto successo, ma tutti hanno presentato un Dio esigente e misericordioso solo con chi si sottomette a lui e al suo fondatore, ottenendo così ricchezza e potere. Ma il nostro Dio è così grande, che ha saputo usare anche queste religioni per aiutare tante persone, che non hanno conosciuto o accettato il cristianesimo. Qui invece abbiamo 11 discepoli spaventati e poco credibili. Eppure la loro convinzione nella risurrezione di Gesù è cresciuta al punto tale che molti di loro sono morti martiri, per testimoniare. Perché è importante questa risurrezione? Anzitutto perché è la conferma che Dio ci dà che Gesù è suo figlio, e che accettando di vivere la Passione, ci ha rivelato il suo volto; volto di un Padre misericordioso con tutti, anche con chi lo rifiuta e uccide.
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