Omelia (20-12-2001) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Il Signore parlò ad Acaz: "Chiedi un segno dal Signore tuo Dio [...]. Ma Acaz rispose: "Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore". Allora Isaia disse: "Ascoltate, casa di Davide! Non siete contenti di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele: Dio-con-noi". Come vivere questa Parola? Ieri le letture sottolineavano il mistero di un Dio, che per realizzare il suo progetto che è vita e salvezza, rompe le resistenze della sterilità nel grembo di due donne: sterilità che è immagine di morte. Oggi siamo inoltrate nella consapevolezza che l'iniziativa di Dio è per i suoi salvezza del tutto gratuita e viene messa in atto nonostante la volontà riottosa dell'uomo. "Chiedi un segno" dice Dio ad Acaz. "Non lo chiederò" risponde, eviden-iando la sua indisposizione ribelle che finge di "non voler stancare il Signore". Ma ecco, il Signore stesso darà un segno: "una vergine partorirà un figlio". E' importantissimo il collegamento col vangelo odierno dell'Annunciazione, dove Maria, alla cui naturale perplessità l'Angelo dice che "niente è impossibile a Dio, risponde con l'abbandono più pieno: "Ecco, sono la serva del Signore. Si faccia di me secondo la tua Parola". La ribelle posizione di Acaz e l'umile collaborazione di Maria mettono comunque in luce che l'iniziativa è di Dio, in assoluto. Avvicinarsi al Natale con un cammino spirituale è proprio respirare questa certezza e gioirne e lodare Colui che "per il Primo ci ha amati" (1 Gv 4,10). Lo farò oggi, nella mia pausa contemplativa, con una consapevolezza più profonda che trasformerò nel canto di grazie dentro il cuore. La voce di un antico Padre Gesù Cristo, incarnandosi, si è rivelato il sommo sacerdote del nostro offrirci al Padre, l'aiuto per la nostra debolezza, la via nella quale troviamo la salvezza S. Clemente di Roma |