Omelia (21-12-2001) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Ora parla il mio diletto e mi dice: "Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! Perché, ecco, l'inverno è passato, è cessata la pioggia, se n'è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna". Come vivere questa Parola? Tratta dal più alto canto d'amore che la Bibbia ci offra, questa pericope ci sollecita a una preparazione tutta interiore al Natale: memoria viva dell'Incarnazione del Verbo di Dio. Lo Sposo (che nell'interpretazione dei Padri della Chiesa è Gesù) invita l'amata che è colui o colei che fa davvero un cammino spirituale. "Alzati!" è l'imperativo. "Il movimento più profondo del cantico è questo" dice A.Choraqui, attenendosi al testo ebraico "Loki-lak". Interessante è il fatto che questa espressione non significa solo "alzati", ma "parti verso te stessa". Questo famoso studioso ebraico continua dicendo: "Lo Sposo vuole il risveglio dell'amata, una partenza che le consenta di ritrovare veramente se stessa, al centro dell'amore assoluto". Se si pensa al Vangelo odierno, do-ve alla voce di Maria gravida di Gesù, il bimbo di Elisabetta le sussulta nel grembo, si comprende ancora più profondamente l'invito di quell'alzati e va verso le profondità del tuo cuore, dove sei veramente te stesso, infinitamente amato e abitato da Dio. Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascerò risuonare in me la voce di Cristo Sposo, Amore assoluto: "Alzati, va verso le profondità di te. Vivi più in profondità e meno, molto meno nelle contingenze di superficie. O meglio: compiendo anche i più piccoli compiti di ogni giorno, fallo con la consapevolezza che tu, al centro del cuore, sei abitato dall'Amore assoluto, da me". La voce di un testimone dei nostri giorni Avere coscienza che Dio non è lontano ma è qui, vuol dire accorgersi che è presente in me, in mezzo a noi. Sì, prendere coscienza che ogni volta che penso, che agisco, che mi appassiono a qualcosa, penso in Lui, lavoro con Lui, mi appassiono per Lui. Allora tutto diventa di Dio. La mia vita cambia, il mio volto cambia. Non sono più io che vivo, ma Gesù vive in me. Ernesto Olivero |