Omelia (22-05-2022)
don Roberto Seregni
Se uno mi ama...

Questa pagina di Giovanni mi commuove. Gesù si mette nelle mani dei suoi discepoli, apre il suo cuore, svela i misteri piú profondi di Dio e, soprattutto, chiede di essere amato.
Non basta dirsi cristiani, andare a Messa e confessarsi a Pasqua.
No, non basta.
Gesù ci prende sul serio: vuole discepoli innamorati, appassionati, liberi e maturi. Le mezze misure non piacciono al maestro: i tiepidi, quelli che non si decidono mai, quelli che tengono un piede dentro e uno fuori, solo danno nausea al maestro (Ap 3,15). Gesù vuol essere amato, niente di meno. Ed è proprio su questo punto che ognuno di noi deve valutare la sua vita di discepoli: sono innamorato di Gesù? Vado a Messa per rispettare le tradizioni famigliari o perché desidero ascoltare la Sua voce? Prego perché sento il bisogno di affidarmi a Lui o perché è meglio (come mi disse una signora) tener buono quello lassú?
Beh, mi sembra che tutti dobbiamo lavorare su questo punto...
Ma c'è una domanda importante che non possiamo tralasciare: come possiamo sapere se davvero amiamo Gesù? Ci sono molti cammini, certo. Ma in questo testo è Gesù stesso a darci una risposta molto chiara: "Se uno mi ama, osserverà la mia Parola". Il criterio è chiaro: lo amo se vivo la Parola. Posso dire di essere innamorato di Gesù, ma se tratto i miei vicini di casa come zerbini, significa che non ho capito un tubo. Posso dire di essere un buon cristiano, ma se non so perdonare, mando tutti a quel paese, mi preoccupo solo dei fatti miei, è evidente che non sono per nulla sintonizzato con la Parola.
Potrei fare altri cento esempi, ma penso sia chiaro cosa vuol dirci il maestro: è la vita che fa la differenza, sono le nostre scelte quotidiane che rivelano se siamo suoi o no.
Solo la sua Parola puó darci quella leggerezza e libertà di cui abbiamo bisogno giorno per giorno per vivere come veri discepoli, innamorati di Lui e pronti per ricevere il dono dello Spirito.

don Roberto Seregni