Omelia (24-11-2005) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Dan 6,14 Dalla Parola del giorno Daniele, quel deportato dalla Giudea, non ha alcun rispetto né di te, o re, né del tuo decreto: tre volte al giorno fa le sue preghiere. Come vivere questa Parola? Persecuzioni guerre sconvolgimenti cosmici, con il relativo corollario di angoscia ansia paura, formano l'ordito delle letture di oggi. Si direbbe uno spaccato della situazione attuale. Eppure nulla di deprimente! Proprio da queste pagine emerge il volto di un Dio che è Padre provvido. Certo, Egli non incoraggia atteggiamenti di distaccato disinteresse o di irresponsabile quietismo, ma neppure vuole che ci lasciamo prendere da un'eccessiva inquietudine. Su tutto aleggia una certezza fondamentale: Dio veglia sui suoi figli. Per questo il vangelo può concludersi con un invito rassicurante: "Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina". Là dove il non credente avverte l'inesorabile e drammatico approssimarsi della fine, il fedele coglie l'albeggiare di un giorno che non tramonterà mai più. Questa serena consapevolezza, non solo non lo fa ritirare nel proprio guscio, ma lo stimola a immettersi responsabilmente nel tessuto della storia, rifuggendo da ogni forma di pavido mimetismo, ben consapevole di essere depositario di un bene che non gli appartiene. I suoi contemporanei, oggi più che mai, hanno bisogno di una testimonianza di vita che argini il "non-senso" e il disagio dilaganti. È quanto ci viene indicato nella limpida figura di Daniele. Un esule che, pur rispettoso dell'autorità costituita, non si assoggetta a leggi che vorrebbero imporgli il ripudio della propria fede. E lo fa a rischio della propria vita. Il suo coraggio di esporsi diviene salvezza per sé e per quanti in lui riescono a "leggere" "il dito" del vero Dio. Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascerò che la Parola mi interpelli: quale il mio atteggiamento di fronte alla notizie inquietanti che il telegiornale mi propina: paura, rimozione... oppure fiducioso abbandono che si traduce in operoso impegno? Rendimi, Signore, coraggioso testimone del tuo amore proprio là dove sembrano regnare incontrastati l'odio, la prepotenza, il misconoscimento di ogni diritto umano...Il mio sereno abbarbicarmi a te sia, per quanti avvicino, luce e annuncio di un amore che nulla può sconfiggere. La voce di una santa "Dottore" della Chiesa Niente ti turbi, nulla ti spaventi Tutto passa, Dio non cambia La pazienza, tutto ottiene Chi ha Dio di nulla manca Dio solo basta. S. Teresa d'Avila |