Omelia (05-12-2005)
Monaci Benedettini Silvestrini
Ecco il nostro Dio viene a salvarci

Oggi giorno, lasciarsi toccare dal lieto annuncio della Parusia, dalla manifestazione e rivelazione del Signore, non è facile. Perciò, bisogna riscoprire il valore dei sacramenti e rinnovare le nostre promesse battesimali... Il salvatore tornato al Padre suo con la Resurrezione e l'Ascensione, continua ad essere visibilmente presente e ad agire in coloro che credono in Lui. Adoriamo con riconoscenza colui che è venuto a salvarci e a meritarci, col perdono delle nostre colpe, la vita eterna; così ci esorta il brano del profeta Isaia con l'oracolo di consolazione e di salvezza, vista la situazione sconvolgente della schiavitù del popolo che stava mutandosi in una situazione di gioia e di libertà. Dio ci mostra i suoi prodigi nella storia, trasformando il nostro deserto in fecondità, la nostra tristezza in gioia e la nostra schiavitù in libertà - perché è Amore... Il salmista presenta queste proprietà: "misericordia e verità", "giustizia e pace" come doni offertaci da Dio (Sal 84,10). Però, per ricevere questi santi doni, occorre il coraggio. Diceva il Papa Giovanni Paolo II "Non abbiate paura..." Il profeta Isaia afferma: "coraggio! non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarci" (Is 35,4) Ovviamente, per noi, "Cristo è disceso dal cielo; s'è incarnato per opera dello Spirito Santo nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo" come c'insegna il credo che professiamo. Dunque è Gesù che ripara le rovine prodotte dal peccato, sanando le infermità del corpo e dell'anima di ciascuno di noi. "Alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua", Egli dichiara al paralitico. Allora, qui il testo di Isaia si attua definitivamente riguardo allo "Zoppo che salta come un cervo..." (Is 33,6) Il miracolo operato da Gesù è espressione della potenza di Dio tramite lo Spirito Santo, (Lc 5,17) che compie azione di salvezza alle persone che credono alla "Buona novella". L'evangelista luca presenta il Messia come colui che libera l'uomo dal male morale e fisico, facendolo superare il limite della contingenza, nella totale adesione alla comunione con Dio. (Lc 5, 20) Poiché la misericordia di Dio non è disarmata dalla cattiva volontà dell'uomo, anche quando non riusciamo a capire l'agire di Dio nei nostri confronti. "Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?" così discutevano gli scribi e i farisei, dimenticando la verità del paradosso. Evidentemente, Gesù è Figlio di Dio ed è Dio. Chi crede in Lui e si dà tutto a Lui diventa una nuova creatura (Gal 6,15), cioè libero dal peccato e giustificati per la vita eterna. Dunque sta a noi riprodurre nelle nostre anime l'immagine dell'unigenito, per diventare col dono dello Spirito Santo i figli adottivi del Padre e coeredi del Salvatore (Rm 8,15 - 17) Cerchiamo di sprofondarci in sentimenti di pentimento per i nostri peccati in questo tempo d'Avvento, affinché la nostra attesa non sia vana e la sua venuta ci trovi pronti nella fede e vigilanti nella preghiera.