Omelia (09-12-2005) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; abbiamo cantato un lamento funebre e non avete pianto. Come vivere questa Parola? I testi liturgici dell'Avvento sono un'ottima guida perché il cuore si disponga, purificato e libero dal male, ad accogliere il Signore. Qui Gesù paragona la sua generazione a bambini incontentabili che rifiutano ogni gioco. È stato loro proposto di giocare a far festa con suoni e danze. Non hanno accettato. Sono stati invitati a giocare al lamento tipico dei funerali. Niente! Hanno rifiutato anche questo. Ciò che va colto è il significato profondo. Lo scontento – anche oggi – diventa costume, una realtà endemica. Non entriamo nel gran gioco di Dio che, attraverso le vicende liete o tristi, sempre ci vuol condurre verso un esito di salvezza. Proprio a salvarci il Verbo di Dio è venuto, viene e verrà a noi. Ma noi non entriamo! Lo si respira, spesso, anche presso quelli che si dicono credenti questo sostanziale rifiuto del Signore Gesù. Quando viviamo di critica negativa, quando siamo sempre pronti a denunciare la "pagliuzza nell'occhio del fratello" senza neppure lontanamente ammettere la trave che è nel nostro. Quando siamo perpetuamente a caccia di gratificazioni superficiali. Quando, imbattendoci nelle scabrosità delle persone e della vita, ci chiudiamo in noi stessi, pessimisti oppure rassegnati. Davvero in queste situazioni la venuta del Signore non è per noi. Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo alla Madonna che a gran voce chiami in me lo Spirito Santo perché io accetti con realismo me stesso/a e gli altri. Gli chiedo, poi, che infonda nel mio cuore spirito di vera accoglienza, benevolenza e quella sorridente capacità di spremere il positivo dalle persone e dalle cose, quella propensione a sottolineare il bene nelle circostanze e nelle persone. Signore, dammi un cuore vigile attento a Te, al tuo amore che, nel tuo provvido disegno, vuol rendere anche me strumento di positività, per una crescita del tuo Regno nei cuori e nella storia. La voce di un cultore della Parola di Dio Non calunniare mai nessuno nel modo più assoluto, e non cercare di farti bello mettendoti a criticare gli altri, e impara a rendere più perfetta la tua vita piuttosto che denigrare quella degli altri. Questo difetto devi evitarlo al punto che non solo non devi permetterti di criticare, ma non devi dar retta neppure una volta a chi critica, per non rafforzare con la tua complicità l'influenza di chi sparla degli altri, e per non favorire con la tua accondiscendenza il suo vizio... S. Girolamo |