Omelia (10-12-2005)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Sir 48,1.9

Dalla Parola del giorno
In quei giorni sorse Elia profeta, simile al fuoco [...]. Fosti assunto in un turbine di fuoco su un carro di cavalli di fuoco.

Come vivere questa Parola?
Elia è il tipico profeta avvolto e penetrato dal fuoco: la passione del Dio vivente. Ha preso posizione contro il suo popolo caduto nella corruzione, ha sfidato la cattiveria della regina Gezabele, si è votato interamente al culto e alla volontà del vero Dio tra gente dimentica e paganeggiante. Gesù, proprio nel vangelo odierno, fa riferimento alla sua altissima qualità di profeta per ricordare Giovanni Battista, il suo precursore. Come lui egli è una figura "di fuoco" che i suoi contemporanei non hanno saputo riconoscere. Ecco, proprio il fuoco, elemento simbolico che domina la nostra pericope, è di grande eloquenza per noi, oggi. Se la dimensione profetica è stata conferita anche a ciascuno di noi nel Battesimo, bisognerà coglierne non solo il senso, ma anche chiederci in che modo diventa un vigore ope-rante e trasformante. Ecco, proprio attraverso il "fuoco". Si tratta di un modo d'essere dove l'interiore passione per Dio, l'intima unione a Gesù (soprattutto nel pregare la Parola e vivere l'Eucaristia durante ogni giorno), il coraggioso testimoniare il proprio credo nell'esercizio della carità esprimono la mia identità di cristiano. Il fuoco è dunque tutto questo ed è anche quella "parresia" che è franchezza evangelica contro ogni acquiescienza e fuori da ogni arroganza; è quel dire con la vita anzitutto, ma se occorre anche con la parola che è tempo di svegliarsi dal sonno e di essere cristiani di fatto dentro i tessuti connettivi di una vita volutamente convertita a scel-te di sobrietà dentro la nostra storia.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, invocherò lo Spirito Santo perché mi ottenga in cuore il fuoco della profezia.

Signore, non permettere che il mio battesimo sia spento, languido, accomodante. Rendimi capace di confronto, di dialogo, di annuncio nel fuoco dell'umile amore.

La voce di un Padre della Chiesa
Se apri la tua bocca per correggere ed edificare il prossimo, allora sì la tua lingua è simile a quella del Signore. E questo l'afferma Dio stesso: Chi esprime pensieri elevati e non vili, sarà come la mia bocca (Ger 15,19). E quando la tua lingua diventa come la lingua di Cristo, e la tua bocca come la bocca del Padre e tu sei tempio dello Spirito Santo, quale onore si può paragonare a questo?
Giovanni Crisostomo