Omelia (08-10-2022) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Lc 11,27-28 Come vivere questa Parola? Gesù, con la sua parola affascina le folle. Il grido di una donna specchiandosi nel Figlio, ne acclama la madre: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». La grandezza di Gesù rende grande anche la madre. Ma questa lode potrebbe essere interpretata male. La maternità fisica, da sola, non è motivo sufficiente per essere chiamata beata. C'è una beatitudine più grande. Molto più è da proclamare beato chi ascolta la parola di Dio e la osserva. Maria ha ascoltato, ha creduto a ha messo in pratica. Essa è beata perché è la madre di Gesù, il vincitore dei demoni e il Salvatore; ma lo è molto di più perché ascolta e osserva la parola di Dio. La grazia e la grandezza di Maria non scaturiscono dalla sua maternità fisica, ma dall'adempimento della volontà di Dio. La sua beatitudine consiste nell'aver ascoltato e accolto la sua parola con il cuore e la mente e soprattutto di averla messa in pratica. La parola è la volontà di Dio che le chiede di prendere un posto accanto al figlio, nonostante che lei non ne colga sempre tutta la portata e le conseguenze. Ma questo posto accanto a Gesù è disponibile a tutti: dipende solo dalla capacità di ascolto e di accoglienza della parola di Dio e dal metterla in pratica. Maria si distingue nella Chiesa per la sua fedeltà alla proposta di Dio. Tutti possono salire fino a lei, purché vivano come lei. La vera beatitudine è Gesù. Egli, Parola eterna del Padre fatta carne nell'obbedienza, è nuovamente Parola nell'annuncio del vangelo per incarnarsi in quanti l'accolgono. La maternità di Maria, prima che nel ventre, fu nella mente e nel cuore. Ella obbedì, e per questo fu madre. La sua beatitudine si estende a tutti coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.
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