Omelia (13-10-2022) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Lc 11,47-54 Come vivere questa Parola? Un rimprovero, ma forse è maggiormente un grido di dolore. Quel "guai" che vediamo come una minaccia non potrebbe essere anche (o soprattutto) un'esclamazione di sofferenza da parte di Gesù, nel vedere che coloro che erano chiamati a vivere e a far vivere il popolo d'Israele nella relazione con il Signore, in realtà si sono posti quasi di ostacolo? L'ipocrisia di chi piange e glorifica ora coloro che in precedenza sono stati perseguitati e uccisi; di coloro che posti come le guide del popolo nella via di Dio, di fatto sembrano impedire che proprio quel Dio venga seguito in verità e giustizia. Il suo grido, così, diviene richiesta di fare verità verso coloro che dovrebbero essere le guide religiose e spirituali per il popolo. Una istanza di verità che purtroppo gli interlocutori sembrano scansare e che li fa entrare maggiormente in una modalità di difesa e di acredine verso Gesù. In fondo è la storia di tutti i tempi: nessuno che richiami radicalmente alla verità è ben visto. Dentro di noi c'è un meccanismo di difesa che subito alza le sue barriere verso chi ci richiama a una verità scomoda, che ci richiede la conversione, il cambiamento, il lasciarsi mettere in discussione. Sarà per tale motivo che il Suo grido di dolore è più che mai attuale?
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