Omelia (22-10-2022) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Lc 13,1-9 Come vivere questa Parola? Gesù parte da un fatto di cronaca per affermare una grande verità: le tragedie della vita non sono punizione di Dio, ma invito pressante a rispondere alla Sua chiamata. Siamo liberi di accettare o rifiutare la chiamata del Signore, tragicamente liberi di rifiutare la felicità. La libertà è l'altra faccia dell'amore; non si può costringere l'altro a riamarti. La libertà che si mette in gioco è assoluta, limpida, cristallina. In questa libertà ci giochiamo, tra le altre cose, la pienezza di vita con Dio. D'altro canto se Dio esiste e ci ama non può che lasciarci liberi di accettare o di rifiutare il Suo amore inaudito. Se la priorità è di Dio, se sua è l'iniziativa di venirmi incontro, è pur vero che per me entra in gioco la libertà della risposta, dell'adesione. Tutti ascoltiamo la stessa Parola, tutti leggiamo lo stesso Vangelo, tutti, chi più chi meno, abbiamo la possibilità di fermarci ad ascoltare la profondità di noi stessi che ci parla di Dio. La caratteristica tipica del Dio di Gesù Cristo è aspettare, pazientare, è l'ostinazione di Dio, come di amante pieno di attenzione, si concretizza nell'esile speranza che il fico che sfrutta il terreno senza portare frutto possa alla fine cambiare. Gesù ci chiede di corrispondere a questo amore col cuore, a riconoscerlo presente nella vita di ciascuno di noi.
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