Omelia (11-11-2022) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Lc 17,26-37 Come vivere questa Parola? Con due esempi dall'Antico Testamento, Gesù invita i suoi discepoli alla vigilanza ed insegna loro a porre profonda attenzione alla storia in mezzo alla quale si fa presente con somma delicatezza la misericordia di Dio. Quando nulla intorno a loro faceva presagire il peggio, Noè e Lot, in ascolto della Parola del Signore, no strinsero il loro cuore attorno ai beni effimeri, ma abbandonarono profeticamente il superfluo, si spogliarono prontamente di tutto ciò che poteva essergli di inciampo nel fuggire e trovare salvezza. La morte non ha alcun potere sui poveri in spirito, coloro che "hanno vinto per mezzo del sangue dell'agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio" quelli cioè, continua Giovanni, che non hanno considerato la loro vita più preziosa dell'amore di Cristo, l'hanno "disprezzata", nel senso che hanno attribuito alla loro vita fisica e al loro stesso "io" un valore minore rispetto al valore inestimabile del sangue di Gesù, sangue divino effuso per amore che vivifica, perché noi viviamo per amore, ne abbiamo continuo bisogno, siamo nati per un atto d'amore. La storia degli uomini è spesso tessuta con trame di violenza e corruzione, il cuore umano con facilità e drammaticamente chiude Dio fuori dalla porta rivendicando nella stoltezza dell'orgoglio il volere essere come Dio di se stesso. Si rimane però sequestrati nell'egoismo, alla continua ricerca di un profitto da trarre in ogni cosa e così, tra gli affanni della bramosia si perde la vita e si è trascinati via in pasto al disfacimento.
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