In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria.
Queste informazioni storiche ci hanno permesso di sapere che Gesù è nato più o meno 7 anni prima di quello che si pensava; quindi nel 7 A.C.
Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide.
Questo è un altro dato importante per gli Ebrei, perché aspettavano un messia dalla discendenza di Davide.
Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.
Molto belli e poetici i nostri presepi, ma sono un insulto nei confronti dei contemporanei di Gesù, che erano proverbiali per la loro ospitalità, tanto più per una donna incinta. Prima o poi dovremo chiedergli scusa per questa calunnia, dovuta ad un errore di traduzione. Il testo dice: "Mentre si trovavano in quel luogo". Quindi erano già arrivati e sistemati in qualche casa. Il problema è che vivevano tutti in un'unica stanza, appoggiata ad una grotta, che serviva per gli animali.
Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio.
Quell'unica stanza, non era un posto adatto per partorire, per cui hanno la premura di fare accomodare Maria nella grotta, per avere più intimità.
C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge.
I pastori, erano molto disprezzati, come lo sono oggi i nomadi. Rifiutati anche dal mondo religioso, e lo sapevano. Per cui si sentivano disprezzati anche da Dio.
Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore,
Si spaventano non solo per la straordinarietà dell'evento, ma anche perché sono convinti che se Dio interviene, è per eliminarli o punirli.
ma l'angelo disse loro: «Non temete:
Come dice l'angelo a Maria nell'annunciazione, lo dice anche a Giuseppe nel sogno, ora lo dice ai pastori, che sono i poveri per eccellenza, e quindi lo dice anche a noi, come ribadiva sempre Papa Giovanni Paolo secondo.
ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore.
Ecco, questa è la buona notizia: è nato un Salvatore. E' nato per i pastori, che scoprono di essere amati e benedetti dal Dio di cui avevano paura. E' nato anche per noi, per me. Ma in che senso è un salvatore oggi? Sono cosciente che è un salvatore per me? Per me sicuramente. Lo è stato e lo è ancora. E' importante porsi questa domanda.
Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E' la seconda volta che sentiamo questa frase; segno che è importante. Infatti è la prima immagine che Dio ci dà di se: Un Dio che si fa bambino, bisognoso di attenzioni e di affetto. Questo perché un bambino non fa paura a nessuno e così può entrare nel cuore di tutti. E' avvolto in fasce come tutti, e adagiato in una mangiatoia, che per me è il primo segno che vuole farsi pane, per essere un nutrimento per tutti.
E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
Con una predilezione per i meno amati e i più bisognosi, come dimostra la scelta dei pastori.
Buon Natale.