Omelia (25-12-2022)
don Roberto Rossi
Camminiamo insieme verso il Signore

Un passo in più, tutti... "Andiamo a Betlemme (dicono i pastori), a vedere quel che ha fatto il Signore! Vorrei parlare un momento direttamente con ciascuna persona... Per augurarti la grazia del Natale, permettimi qualche domanda: "Da quanto tempo non vai in chiesa? Senz'altro hai tanti impegni per la tua famiglia, il tuo lavoro, i tuoi interessi, forse ti sei lasciato andare, ti sei lasciato prendere dall'onda dell'indifferenza religiosa e forse raramente pensi a Dio o fai fatica a credere a Lui, ma certamente qualche volta ti viene istintivo rivolgerti a Lui, chiedere il Suo aiuto. Anche se, in un certo senso, ti sei allontanato dal Signore, Lui non si è mai allontanato da te, anzi ti pensa, ti ama, ti porta nel cuore, sempre ti aspetta a braccia aperte... FAI UN PASSO IN PIÙ: E VIVI IL NATALE! Puoi andare alla messa della notte o del giorno, di questa festa particolare.
Nelle tue giornate rivolgiti al Signore con qualche preghiera del tuo cuore. TU CHE SEI STATO BATTEZZATO E SEI CRISTIANO, che hai chiesto il battesimo per i tuoi figli, li mandi al catechismo e forse ti capita di andare in chiesa, di partecipare alla messa, solo qualche volta o raramente, nelle grandi feste, o in occasione di funerali o qualche altra celebrazione... forse pensi a Dio solo qualche volta di fronte a qualche necessità o problema, forse ti fai il segno della croce al mattino e alla sera e ti accontenti di qualche piccola preghiera con i bambini... Fai un passo in più: vivi qualche momento della tua giornata davanti al Signore, con una preghiera del cuore, con la lettura di una frase del Vangelo; metti nella tua domenica l'ora di Dio, la S. Messa, che diventa l'ora più tua, che vivi con tanti altri amici e fratelli, oltre che con la tua famiglia. TU CHE STAI COLTIVANDO LA TUA FEDE, cerchi di essere un cristiano praticante e attivo, fai il tuo passo in più... vivi le tue giornate in un rapporto personale con Gesù, vivi con Gesù e per Gesù, imita il suo esempio, vivi il tuo amore concreto verso le persone, in casa, nel lavoro, nelle relazioni sociali, nell'apertura al mondo; vivi il tuo amore concreto specialmente verso i poveri e malati, perché Gesù ha detto: "Quello che voi fate a loro, lo fate a me".
Sentiti un cristiano responsabile nella società, attivo nella Chiesa. La vita cristiana, il Vangelo di Gesù, la fede... crescono e si diffondono con la tua opera. Un passo in più, tutti, verso il Signore e verso i fratelli... nella gioia vera. I brani della parola di Dio della liturgia del Natale sono un invito, una esortazione, un comando di gioia. Dice il profeta Isaia: "Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce. Una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia, gioiscono tutti davanti a te". Perché? Perché "un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio..." E quale bambino! "Sulle sue spalle il potere, il suo nome sarà consigliere mirabile, Dio potente, Dio per sempre, principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine". Il Vangelo quando ci racconta la nascita di Gesù si esprime così: "Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio". Non finiremo mai di contemplare l'amore di Dio, Lui che è il creatore dell'universo, si è fatto piccolo, umile, povero nella semplicità e nella sofferenza di quella situazione, in quella notte, a Betlemme.
Gli angeli portano questo annuncio ai pastori, gente semplice, povera, rozza, ma il Signore vuole rivelarsi a tutti, specialmente ai più piccoli, ai poveri, i sofferenti. L'angelo dice loro: "Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo: oggi è nato per voi un salvatore, che è Cristo Signore. Troverete un bambino avvolto in fasce". È una grande gioia: "hai aumentato la gioia, hai aumentato la letizia, gioiscono tutti..." Ma come è possibile la gioia? Con le tristezze e i problemi che ciascuno di noi avverte nella propria vita, nella propria famiglia, nel lavoro, nella vita sociale, con tutti i problemi dell'umanità, che sono qualche cosa di indescrivibile per la profondità delle sofferenze che causano?" Il Signore non vuole la tristezza, la disperazione, il Signore vuole la gioia, la pace, la vita. Ma la gioia, la vita, la pace... ci saranno se c'è Lui, il Signore. Perché il Signore è la gioia vera, la speranza, la vita; è la pienezza di ogni dono di amore. Allora: cerchiamo Dio, vogliamo Dio, non possiamo lasciarci andare a tutte le misere e deleterie suggestioni mondane, che rischiano di affondarci ancora di più nella tristezza. Dio si è fatto vicino, si è fatto Salvatore, in Gesù, nato a Betlemme. Lui può e vuole dare a tutti noi la possibilità di una vita vera su questa terra e per la eternità. Camminiamo insieme verso il signore che viene per noi... possiamo fare ciascuno il nostro passo in più verso di lui... Gloria Dio è il più alto dei cieli e pace gli uomini che egli ama!