Omelia (01-01-2023) |
don Lucio D'Abbraccio |
Maria: Madre di Dio e della Chiesa! L'odierna liturgia contempla, come in un mosaico, diversi fatti e realtà messianiche, ma l'attenzione si concentra particolarmente su Maria, «Madre di Dio». Otto giorni dopo la nascita di Gesù, ricordiamo la Madre, la «Theotókos», colei che ha dato alla luce il Re che governa il cielo e la terra per i secoli in eterno. Ebbene, la liturgia medita oggi sul Verbo fatto uomo, e ripete che è nato dalla Vergine. «Riflette sulla circoncisione di Gesù come rito di aggregazione alla comunità, e contempla Dio che ha dato il suo Unigenito Figlio come capo del «nuovo popolo» per mezzo di Maria. Ricorda il nome dato al Messia, e lo ascolta pronunciando con tenerezza e dolcezza da sua Madre. Invoca per il mondo la pace, la pace di Cristo, e lo fa attraverso Maria, mediatrice e cooperatrice di Cristo (cf Lumen gentium, 60-61)». Nella liturgia di oggi grandeggia la figura di Maria, vera Madre di Gesù, Uomo-Dio. L'odierna solennità non celebra pertanto un'idea astratta, bensì un mistero ed un evento storico: Gesù Cristo, persona divina, è nato da Maria Vergine, la quale è, nel senso più vero, sua madre. Oltre alla maternità oggi viene messa in evidenza anche la «verginità» di Maria. Si tratta di due prerogative che vengono sempre proclamate insieme ed in maniera indissociabile, perché si integrano e si qualificano vicendevolmente. Maria è madre, ma madre vergine. Maria è vergine, ma vergine madre. Se si tralascia l'uno o l'altro aspetto non si comprende appieno il mistero di Maria, come i Vangeli ce lo presentano. Maria, Madre di Cristo, è anche «Madre della Chiesa», come volle proclamarla il 21 novembre del 1964 san Paolo VI, durante il Concilio Vaticano II. Maria è, infine, «Madre spirituale dell'intera umanità», perché per tutti Gesù ha dato il suo sangue sulla croce, e tutti dalla croce ha affidato alle sue materne premure. Amen! |